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Sono quattro le specie di meduse aliene sicure rinvenute nel Mediterraneo

12 maggio 2014 | 17.21
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Sono quattro  le specie di meduse aliene sicure rinvenute nel Mediterraneo

Il ritrovamento a Venezia della nuova medusa ''è un fatto importante ed è molto probabile che si tratti di una specie aliena di origine tropicale ma per averne la certezza bisogna conoscerne il punto di partenza''. Attualmente, secondo i dati aggiornati al 2013, ''le specie di meduse aliene sicure rinvenute nel Mediterraneo sono quattro''. Così Franco Andaloro, responsabile sede Ispra di Palermo, commenta all'Adnkronos la notizia della nuova medusa ritrovata nel Golfo di Venezia.

In questo momento la Pelagia Benovici (così è stata battezzata, ndr) ''è una specie nuova che potrebbe essere anche del Mediterraneo e finora mai catalogata perché non molto diffusa''. L'ipotesi più accreditata, però, spiega Andalaro, ''è che si tratta di una specie proveniente da altri mari dove non era mai stata studiata''.

Di certo si sa che questa medusa appartiene allo stesso genere ''della pelagia noctiluga. Si tratta della medusa classica, quella più diffusa ossia quella orticante, fastidiosa che ogni anno tiene in ostaggio la balneazione italiana''.

In questo senso, secondo il dirigente dell'Ispra è bene ricordare che ''non tutte le meduse sono cattive, come ad esempio la Velella velella''. Questa specie, sottolinea Andalaro ''non è pericolosa per l'uomo ma anzi è ritenuta dai pescatori di buon auspicio per la pesca''. Il fenomeno delle meduse, "si è stabilizzato soprattutto negli ultimi anni". Prima era molto più ciclico, "con anni dove si registrava una presenza più abbondante e altri meno".

Negli ultimi anni, invece, "l'inasprirsi dei cambiamenti climatici che ha modificato le condizioni del mare, ha reso questo fenomeno più stabile con una forte variabilità nei mari più o meno profondi come ad esempio il Tirreno e meno nell'adriatico".

Purtroppo, però, "è un fenomeno difficile da predire in relazione alla balneazione perché è legato alla presenza dei nutrienti, ai cambiamenti climatici e al trasporto delle correnti".

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