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Sostenibilità, Anselmi: "Le più attente sono le neo mamme"

23 giugno 2016 | 14.54
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Sostenibilità, Anselmi:

"Il segmento della popolazione più sensibile al tema della sostenibilità è quello delle mamme con figli piccoli. Quando arrivano i bambini soprattutto chi vive in città si rende conto che l'aria è inquinata, che c'è traffico, che è pericoloso andare in giro in bicicletta". Così Paolo Anselmi, vicepresidente GfK, all'AdnKronos durante la presentazione a Milano di 'Cresco award città sostenibili', il premio di Fondazione Sodalitas in collaborazione con l'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci).

"La domanda di sostenibilità degli italiani - spiega - è cresciuta dagli anni Novanta. Il cambiamento significativo è che siamo passati da una preoccupazione e da un riconoscimento del problema alla convinzione e alla disponibilità ad agire coerentemente. In breve siamo passati dal dire al fare: sempre più italiani, circa il 35 per cento, sono attenti al risparmio energetico, a non sprecare, alla raccolta differenziata e al progressivo impegno per la mobilità sostenibile". Tra le possibili ragioni di questa diffusione della cultura green la recessione del 2008. "La crisi economica - racconta il professore - ha favorito questo cambiamento perché molti di questi comportamenti consentono anche un risparmio. C'è un impatto virtuoso della crisi economica: ci ha resi più sobri, attenti a sprecare meno, a riusare ed evitare gli acquisti inutili".

Il problema però per il professore è l'informazione: spesso i cittadini conoscono poco i progetti sostenibili attivi sul loro territorio dalle amministrazioni locali. "Non basta fare e fare bene - aggiunge - è fondamentale accompagnare l'azione con una comunicazione che spiega, che motiva e che rendiconta. Ad esempio sarebbe molto importante che a Milano i cittadini sapessero quali risultati abbiamo ottenuto con il bike sharing e con l'Area C . Questa informazione darebbe a chi è orientato a dei comportamenti positivi la possibilità di dire 'anche grazie a me abbiamo ottenuto questo'". Non a caso uno degli obiettivi dei prossimi anni è sensibilizzare anche la fascia più giovane della popolazione, poco attiva e informata quando si parla di sostenibilità. "Sulle scuole bisogna lavorare, fin dalle elementari. L'educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile dovrebbe diventare parte del curriculum scolastico. Bisogna far capire quello che ciascuno di noi può fare per far sì che ci sia partecipazione", conclude Anselmi.

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