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Energia, è online la nuova newsletter Gme

16 dicembre 2020 | 14.41
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Energia, è online la nuova newsletter Gme

È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Simona Soci del Ref-E su risultati e obiettivi per il 2030 della fase 3 e 4 del meccanismo Eu Ets.

"L’attuale fase 3 dell’Eu Ets è iniziata nel 2013 e terminerà alla fine di quest’anno. La fase 4 andrà dal 2021 al 2030. Alla vigilia del passaggio dalla fase 3 alla fase 4, nell’ambito del Green Deal europeo, l’Eu Ets si conferma lo strumento chiave per contrastare il cambiamento climatico", ha evidenziato la ricercatrice del Ref-e. "Le principali caratteristiche della fase 4 sono l’applicazione di un fattore di riduzione costante del volume di emissioni e l’introduzione di nuove norme per l’assegnazione di quote gratuite, con variazioni più dinamiche delle allocazioni a titolo gratuito basate su calo di produzione di ±15% e l’aggiornamento dei benckmark per tenere conto dei progressi tecnologici, la costituzione di una riserva per i nuovi entranti", ha ricordato Soci. Considerando, invece, la fase 3 il fattore di riduzione delle emissioni “è passato dall’1.8% nel 2013 al 2.1% nel 2020. A partire dal 2020 viene applicato un fattore di riduzione costante al 2.2%, deciso dalla Commissione tenendo conto dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (effettiva dal 1° gennaio 2021)” che porterà “ad un abbassamento del cap a 1.400 milioni nel 2030 (-40% rispetto al 2005).

Tale tasso – ha aggiunto l’analista del Ref-e - potrebbe venire rivisto ulteriormente al rialzo nel corso della stessa fase 4, come segnalato nell’Inception Impact Assesment sulla revisione dell’Eu Ets, pubblicato lo scorso 29 ottobre dalla Commissione europea in concomitanza con piano 2030 per il clima e l’energia e su cui è in atto una pubblica consultazione che terminerà il 5 febbraio 2021. La Commissione dovrà infatti ricalibrare tutta la regolamentazione rilevante al fine di raggiungere il target di riduzione delle emissioni al 55%”.

Sempre nel corso della fase 3 “circa il 43% dei certificati disponibili è stato allocato gratuitamente. A fine giugno 2020 il totale delle allocazioni gratuite approvate all’inizio della fase 3 per il periodo di riferimento si è ridotto di 570 milioni a seguito di chiusure di impianti, riduzione della produzione o della capacità di produzione, mentre 171 milioni sono stati messi a riserva per nuovi entranti”, ha precisato Soci evidenziando che nella fase 4 l'assegnazione gratuita di quote “continuerà come salvaguardia della competitività internazionale dei settori industriali a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, ma con regole mirate che riflettano il progresso tecnologico e aiutino l'industria e il settore energetico a rispondere alle sfide dell'innovazione e degli investimenti della transizione a basse emissioni di carbonio”. Questi settori (che comprendono manifatturiero, minerario e petrolchimico) “riceveranno il 100% delle quote a titolo gratuito” mentre per i settori meno esposti, “l’assegnazione gratuita dovrebbe essere gradualmente eliminata dopo il 2026 da un massimo del 30% a 0 alla fine della fase 4 (2030) – ha sottolineato Soci -. Nel complesso, nel corso del periodo 2021-2030 dovrebbero comunque essere assegnati alle imprese a titolo gratuito più di 6 miliardi di quote”.

Nel complesso, si stima quindi che “nel 2020 la riduzione delle emissioni rispetto al 2019 sia superiore al 12% a causa anche dell’interruzione delle attività produttive legata alle misure di contenimento del Covid-19 – ha proseguito l’analista del Ref-e -. Sulla base dell’attuale funzionamento del Msr e del progressivo abbassamento del CAP alle emissioni l’offerta continuerà a ridursi avvicinandosi a 550 milioni nel 2030, portando ad un’ulteriore progressiva riduzione del surplus”. Per quanto riguarda le prospettive future, infine, “nonostante il brusco calo della domanda elettrica e le forti difficoltà incontrate dall’industria e dall’aviazione causate quest’anno dalla crisi legata alla diffusione del Covid-19, il prezzo dell’Ets CO2 ha dimostrato ottime doti di tenuta. Da inizio 2020 le quotazioni sono rimaste infatti stabili nell’intorno dei 25 euro/ton, ad eccezione del periodo compreso tra marzo e maggio quando la prima ondata di contagi ha causato un ritorno in area 20 euro/ton – ha concluso Soci -. Nel rapporto dello scorso novembre, la Commissione europea ha valutato l’architettura del sistema Eu 42 Ets come robusta e l’amministrazione degli Stati membri efficace. Nei prossimi anni il sistema andrà probabilmente incontro a importanti revisioni in senso rafforzativo in una prospettiva di adeguamento all’ambizioso piano per l’energia e il clima al 2030, con l’anno 2021 che sarà chiave sia per la trasformazione in atto che per l’avvio della fase 4 del sistema”.

All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities. La nuova pubblicazione Gme riporta, inoltre, come ormai è consuetudine, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di novembre 2020.

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