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Ambiente: Wwf celebra le sue 'guardie' il 5 dicembre

03 dicembre 2014 | 12.58
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Sono oltre 300 e combattono ogni giorno contro i crimini di natura, un fenomeno che in Italia registra un reato ogni 43 minuti. Una festa per loro il 5 dicembre in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato

Ambiente: Wwf celebra le sue 'guardie' il 5 dicembre

Oltre 300 guardie volontarie che operano in tutta Italia per combattere ogni forma di illegalità ambientale e di crimini contro la natura che minacciano, impoveriscono e distruggono la biodiversità. Un fenomeno che in Italia registra un reato ogni 43 minuti, dall’uccisione di specie protette al commercio illegale di fauna e flora tutelate fino alla pesca illegale. Il Wwf Italia dedica il prossimo 5 dicembre, Giornata Internazionale del Volontariato, ai Rangers del Panda, i nostri "angeli dell'ambiente" che offrono il proprio tempo e il proprio impegno in maniera del tutto gratuita e volontaria.

Gli oltre 4 milioni e 700mila volontari italiani, come riporta l’ultimo censimento Istat 2013, sono una realtà preziosa ed insostituibile: costruiscono ogni giorno silenziosamente una società più vivibile e sostituiscono spesso le carenze delle Pubbliche Amministrazioni. Sono circa 1.500 i volontari che in Italia sostengono il Wwf in tutti gli ambiti di attività, dalle azioni sul campo, alla relazione con le istituzioni per la tutela del territorio, alla testimonianza dei valori e degli obiettivi dell'associazione.

“Tra i nostri volontari, un compito speciale viene svolto dalle guardie volontarie del Wwf: donne e uomini appassionati, competenti e coraggiosi che non si fermano davanti a nessun ostacolo, uniti tra loro dalla passione per la natura, per il rispetto della legalità e dall’impegno civile", dichiara Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia.

"Grazie a loro - sottolinea la presidente del Wwf Italia - vengono salvati da ogni genere di crimine luoghi, animali, diritti delle persone e, soprattutto, vengono difesi i diritti di chi non ha voce e possibilità di difendersi: la natura, gli animali, le piante".

Guardie volontarie particolarmente attive nelle aree più "calde" del bracconaggio, come le circa 30 “aree trappola" disseminate dal nord al sud del Paese, dalle Valli bresciane al Delta del Po, dall’Appenino ligure a quello tosco-emiliano, dalla Maremma alle isole pontine, nella Provincia di Salerno e la baia Domizia, per poi scendere fino al Pollino, all’area di Crotone, in Aspromonte, e nella Sicilia centrale.

Ma chi sono questi "angeli dell'ambiente"? Si tratta di veri e propri pubblici ufficiali, armati solo di radio, trasmittenti, binocoli, macchine fotografiche, carta e penna, computer e cellulari, che hanno svolto almeno un anno di attivismo nell’associazione e seguito specifici corsi di preparazione con superamento di esami. Sono oltre 300, distribuiti sul territorio nazionale con 50 nuclei attivi, dalle valli bresciane allo Stretto di Messina.

Ogni anno dedicano oltre 55mila ore alla difesa dell’ambiente, con migliaia di accertamenti di violazioni ambientali e centinaia di mezzi illeciti di caccia recuperati in oltre 20 anni di attività volontaria. Spesso la loro azione si completa tramite la collaborazione con le Forze dell’ordine sul territorio, dal Corpo Forestale dello Stato ai Carabinieri. Trecento volontari, contro un esercito di cementificatori, sparatori e inquinatori.

Per far conoscere da vicino il loro lavoro, sono stati organizzati diversi appuntamenti tra cui la mostra “Stop ai crimini di natura” al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste e la serata del 12 dicembre a Firenze su “Bracconaggio:una strage cui porre fine” in collaborazione con lo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze.

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