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Sostenibilità: 1 italiano su 3 molto più informato, cresce impegno anche delle imprese

18 maggio 2020 | 11.21
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Istituzioni nazionali, sovranazionali e locali, grandi aziende e cittadini. Tutti, secondo gli italiani, sono chiamati a collaborare per garantire un futuro sostenibile alla nostra società. Come rileva Ipsos, il concetto di sostenibilità è ormai noto alla gran parte dei cittadini: negli ultimi 6 anni è triplicata infatti la percentuale di chi lo conosce bene, passando dal 12% del 2014 al 36% del 2019. Cresce quindi sempre di più l'attenzione verso la responsabilità sociale d'impresa ma anche verso le azioni che ciascuno può attuare quotidianamente per tutelare la comunità e l'ambiente.

In particolare, 66 italiani su 100 si auto-percepiscono attenti alle questioni ambientali e 64 su 100 dichiarano che la propria sensibilità in questo ambito è aumentata negli ultimi anni. Anche per le aziende, quando si parla di sviluppo sostenibile, il fattore umano rappresenta un elemento sempre più rilevante. Ancora di più in questo periodo di emergenza Covid-19 è necessario realizzare una ripartenza che tenga conto non solo delle esigenze economiche ma anche di quelle sociali.

A promuovere un confronto sulla sostenibilità sociale ci pensa 'Il Salone della CSR e dell'innovazione sociale', la manifestazione dedicata alla sostenibilità che domani fa tappa a Roma. L'evento, realizzato in collaborazione con Università Lumsa e Anima per il sociale nei valori d'Impresa, sarà trasmesso in diretta streaming dalle 10 alle ore 11.30, sulla piattaforma Webex messa a disposizione da Cisco.

L'incontro si inserisce nel percorso del Salone che attraversa l'Italia per raccontare 'I volti della sostenibilità' e per favorire momenti di discussione tra istituzioni, enti locali, università, imprese e organizzazioni sulle tematiche legate allo sviluppo sostenibile. “Crediamo che il Salone possa essere un’occasione per migliorare il confronto tra i diversi attori ma anche per riflettere sull’importanza di misurare l’impatto delle proprie azioni. Un tema, quello della misurazione, che diventerà sempre più importante perché favorisce l’individuazione degli interventi sociali e ambientali più efficaci ed efficienti" spiega Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone.

Per quanto riguarda le aziende, secondo Sobrero, "sarà fondamentale in futuro mettersi sempre di più dalla parte degli stakeholder e realizzare una comunicazione circolare che dia a tutti la possibilità di essere protagonisti attivi del cambiamento sostenibile”. “La situazione che stiamo vivendo è da considerare una grande opportunità, soprattutto per eliminare tutte quelle dinamiche che hanno contribuito a creare disuguaglianze, disattenzione alle persone, disastri sociali e ambientali" afferma Gennaro Iasevoli, prorettore alla ricerca e all’internazionalizzazione dell’Università Lumsa.

Con la ripresa, secondo Iasevoli, "dobbiamo proiettarci in un nuovo futuro. Abbiamo imparato da questa tremenda crisi che l’agire delle singole persone svolge un ruolo fondamentale rispetto alla società nel suo complesso". "La dimensione umana si consolida come vera leva propulsiva per attuare una società migliore e non possiamo più accettare atteggiamenti discordanti secondo ruoli e convenienze. Dobbiamo imparare che il volto della sostenibilità è unico: fiducioso verso un futuro migliore, anche se magari l’espressione di gioia sarà attenuata da una mascherina” conclude Iasevoli.

All'incontro, dopo gli interventi di Lumsa e Anima per il sociale nei valori d'Impresa, varie organizzazioni presenteranno i propri obiettivi di sostenibilità e le proprie strategie per una ripresa post pandemia: Enel, Lidl, Poste Italiane, Acea, Fondazione Human Age Institute, Tim. Un aspetto rilevante per il futuro delle aziende attente alla propria impronta sostenibile è certamente quello del rapporto tra uomo e tecnologia. Una riflessione su questo punto sarà proposta da Ipsos che evidenzia come l'innovazione tecnologica stia ormai ridisegnando i processi organizzativi aziendali.

Circa 1 azienda italiana su 2 (48%) dichiara infatti di avere già attiva una strategia in tema di trasformazione digitale e il 57% afferma di aver effettuato investimenti nell'acquisto di nuove tecnologie . Secondo le imprese le principali sfide della digitalizzazione saranno incentrare sulla gestione delle risorse umane, attraverso la formazione e l'aggiornamento delle competenze, e su un radicale cambiamento del modello organizzativo, la cui revisione si accompagnerà alla necessità di trovare un giusto equilibrio tra uomo e macchina.

Le conclusioni saranno affidate a Giovanni Ferri, direttore master in Management of Sustainable Development Goals dell’Università Lumsa. Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Csr Manager Network, Fondazione Global Compact Network Italia, Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

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