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Pesca: Filippine 'serbatoio' di tonno per l'Europa

02 maggio 2017 | 15.24
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(Fotolia)
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Il tonno è il più importante prodotto della pesca nelle Filippine. E’ stato in testa alle esportazioni di pesca del Paese nel 2013, con un volume di commercio del valore di 509 milioni di Euro. Quasi il 50% di questo valore sono esportazioni con destinazione Europa. Cinque sono le specie di tonno che costituiscono il volume principale delle catture: tonnetto striato, tonno pinna gialla, tonnetto indopacifico, tonno obeso e tombarello.

La Repubblica delle Filippine è dunque il più importante fornitore di tonno in Europa. E ben l’82% sono esportazioni lavorate, come il tonno in lattina. Ma la crescita della domanda da parte di consumatori e rivenditori europei di un tonno catturato con modalità sostenibili, così come la pressione politica esercitata dai decisori politici, stanno di fatto incoraggiando uno sviluppo sostenibile del settore.

Lo evidenzia lo studio del Wwf “Sustainable Tuna for Europe - How Eu consumers, retailers and politics benefit people and nature in developing countries”, presentato nella Giornata Mondiale del Tonno, indetta dalle Nazioni Unite per evidenziare l’importanza della gestione sostenibile degli stock ittici di questa specie.

Lo studio Wwf sui benefici socio-economici e ambientali del Progetto di Miglioramento della Pesca nelle Filippine rivela, infatti, l’effetto positivo dei cambiamenti del mercato europeo verso uno sviluppo sostenibile nei Paesi in via di sviluppo, a beneficio delle risorse marine e delle comunità che dalla pesca traggono la propria sussistenza.

I Progetti di Miglioramento della Pesca (anche detti Fip, Fishery Improvement Project) sono volti a supportare le comunità locali nel processo di miglioramento della gestione della pesca verso l’ottenimento della certificazione Msc. Il Progetto Fip nel Golfo Lagony e Mindoro nelle Filippine, realizzato con il coinvolgimento del Wwf, vede il supporto di 6.000 pescatori.

L’analisi di questo progetto da parte del Wwf ha portato alla luce una serie di effetti positivi: sull'ambiente (la pesca legale e sostenibile porta a stock ittici sostenibili e alla corretta competizione), sociali (un reddito superiore porta a una migliore qualità della vita delle comunità), politici (con un incremento degli investimenti nazionali e locali), socio-economici (uguaglianza di genere e rafforzamento della società civile).

Visti i risultati positivi, il Wwf raccomanda ai consumatori di scegliere sempre le opzioni sostenibili. In particolare, in caso di acquisto di pesce proveniente dall’estero, la scelta di quello certificato Msc (Marine Stewardship Council), garantisce criteri di sostenibilità. Inoltre, sia il consumatore sia il rivenditore possono affidarsi a specie provenienti da fishery improvement project (Fip) classificati come attendibili da Wwf.

Lo studio del Wwf è stato realizzato nell’ambito del progetto Fish Forward. Co-finanziato dall’Unione europea, il progetto è coordinato dal Wwf e coinvolge 11 Paesi in Europa, per la sensibilizzazione di consumatori, aziende ed istituzioni all’importanza di scelte sostenibili di pesce, e all’impatto che tali scelte hanno sui Paesi in via di sviluppo.

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