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National Geographic rinnova borse ricerca, sosteniamo conoscenza pianeta

11 maggio 2017 | 17.47
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Jane Goodall con Paola Acquaviva  Direttore National Geographic Italia  - (Foto Adnkronos)
Jane Goodall con Paola Acquaviva Direttore National Geographic Italia - (Foto Adnkronos)

Il viaggio dell'umanità, la natura, il nostro pianeta che cambia. Sono queste le tre grandi macroaree che scandiscono i progetti di ricerca scientifica sostenuti da National Geographic, un sistema di finanziamento della ricerca che oggi NG ha rilanciato al Festival della Scienza che ha promosso a Roma. "Sono oltre 12.600 i progetti di ricerca scientifica e conservazione sostenuti negli anni da NG e solo nel 2016 sono stati 500. Ora ripartono i bandi" ha affermato Paola Acquaviva, Direttore National Geographic Italia, nel corso di una conferenza stampa cui ha preso parte anche la primatologa Jane Goodall le cui ricerche hanno il sostegno anche di NG.

"National Geographic finanzia progetti di ricerca che contribuiscono a sviluppare la conoscenza del nostro pianeta ed a generare soluzioni per un futuro sostenibile. Un terzo dei profitti va alla ricerca scientifica per la tutela del pianeta" ha sottolineato Acquaviva. Molti le scoperte che si devono ai ricercatori del sistema National Geographic, a cominciare dalla scoperta di Macchu Picchu fino a quella del relitto del Titanic.

Tra i ricercatori finanziati da NG, insieme alla primatologa Jane Goodall anche l'oceanologa Sylvia Earle, il regista e esploratore James Cameron, il fotografo Joel Sartore che sta completando un progetto monumentale fotografando tutti gli animali oggi esistenti. "La loro è una forma di attivismo molto potente" ha evidenziato il Direttore di NG Italia.

Molti gli italiani che hanno già ricevuto un grant di National Geographic, tra questi anche Corinna Rossi che applica le tecniche di rilevazione 3D alla ricerca archeologica, Vittorio Maselli che studia tsunami ed il paleontologo esperto di dinosauri Federico Fanti. "Il sistema dei grants NG non è un salvadanaio, è un sistema scientificamente molto competitivo" ha avvertito Fanti, geologo e ricercatore in paleontologia all'Università di Bologna, che ha ritrovato nelle campagne di scavo in Tunisia i resti del più grande coccodrillo marino mai scoperto, il Machimosaurus rex.

Tre i tipi di finanziamento individuati da National Geographics: gli Early Career Grants dedicato a ricercatori molto giovani e del valore fino a 5.000 dollari, gli Standard Grant per ricercatori esperti del valore fino a 15mila dollari, gli Expedited Grant da 30mila dollari che finanziano ricerche 'in emergenza' in caso di disastri naturali o minacce all'esistenza di un ecosistema.

"Le borse di ricerca durano in media 12 mesi, vengono assegnate dal Committee for Research and Exploration della National Geographic Society" ha spiegato Chloé Cipolletta, Direttore di National Geographic East Africa Fund. "I progetti candidati devono essere originali e innovativi e di ampio interesse" ha aggiunto Cipolletta. Ed il sistema di finanziamento della ricerca di NG è aperto e inclusivo. "Possono partecipare cittadini di tutti i paesi del mondo e che operano in tutto il mondo: unico requisito per la candidatura è che almeno un membro del team sia cittadino del Paese dove si svolge il progetto" ha indicato infine Cipolletta.

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