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Aretusa torna in mare, liberata Caretta Caretta

20 maggio 2019 | 13.28
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(foto Adnkronos)
(foto Adnkronos)

dall'inviata Stefania Marignetti - La Caretta Caretta Aretusa torna in mare dopo tre mesi di cure presso il Centro di primo soccorso tartarughe marine di Favignana. Era stata recuperata a febbraio dalla Capitaneria sul litorale trapanese e portata al 'Pronto Soccorso' delle Caretta Caretta per una lesione costrittiva da lenza alla pinna anteriore che ne stava causando la necrosi (Video).

Esemplare di 55 cm, quasi 19 kg di peso e circa 20 anni di età, Aretusa è guarita e può riprendere il largo oggi dalla spiaggia di Calamoni e così festeggerà in libertà la Giornata Mondiale delle Tartarughe del 23 maggio.

Ma non se ne perderanno le tracce perché sul carapace di Aretusa è stato installato un 'tag' satellitare che permetterà di seguirla passo passo. Dove andrà? "Tutto da scoprire - spiega all'AdnKronos Paolo Arena, responsabile sanitario del centro di primo soccorso tartarughe marine Isole Egadi - ogni esemplare una volta liberato segue la sua rotta, e a volte ci riserva delle sorprese".

Aretusa è una delle 57 tartarughe Caretta Caretta che in soli tre anni sono arrivate al Centro di Favignana dopo essere state ferite a causa di impatti con barche, ingestione di rifiuti di plastica galleggianti o lenze da pesca. La riabilitazione degli animali salvati è stata possibile grazie al progetto triennale di Rio Mare realizzato insieme all’Area Marina Protetta Isole Egadi, uno dei primi di questo genere per durata e investimento realizzata da privati in Italia.

Dall’inizio della collaborazione nel 2014, l’iniziativa ha visto la nascita e il potenziamento del Centro di Primo Soccorso tramite l’acquisto di materiale tecnico (come tag satellitari, vasche per il recupero delle tartarughe e materiali per le aule didattiche) fino a farlo diventare un vero e proprio Centro di Recupero per tartarughe marine Caretta Caretta a Favignana. Inoltre, nel 2018, sono stati inaugurati il nuovo stabulario e la nuova aula didattica, realizzati all’interno del prestigioso Museo della Tonnara di Favignana (ex Stabilimento Florio) grazie a finanziamenti del Ministero dell’Ambiente e a Rio Mare.

L’iniziativa rientra in un progetto più ampio che prevede il finanziamento di altri due progetti: la tutela della Posidonia oceanica e la gestione dell’Osservatorio della Foca monaca nel Castello di Punta Troia a Marettimo. Questo impegno di Responsabilità Sociale d’Impresa è espressione del più progetto di Corporate Social Responsibility di Rio Mare "Qualità Responsabile", le cui aree di azione sono la sostenibilità della pesca e la tutela dell’ecosistema marino, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle persone e la corretta alimentazione.

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