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Sostenibilità: cotone, 5 aziende leader promosse, molte restano indietro

03 ottobre 2017 | 11.48
LETTURA: 4 minuti

(Foto Hasim Hafeez/Wwf UK)
(Foto Hasim Hafeez/Wwf UK)

Utilizzato in centinaia di oggetti di uso quotidiano, il cotone costituisce fonte di reddito per circa 100 milioni di famiglie in 80 Paesi. La sua produzione è però collegata a complesse sfide ambientali, sociali ed economiche connesse, ad esempio, all’eccessivo consumo di acqua e all’uso di pesticidi per la coltivazione, unitamente all’impiego di lavoro minorile e al debito degli agricoltori. Per questo, la sostenibilità della filiera rappresenta un aspetto fondamentale.

Ma tra le grandi aziende che utilizzano cotone, chi si sta impegnando su questo fronte? Poche. A tracciare il quadro è il Sustainable Cotton Ranking 2017 commissionato da Pesticide Action Network (Pan), Solidaridad e Wwf e realizzato in forma indipendente dalla società Aidenviroment, che ha misurato le performance delle aziende riguardo policy, approvvigionamento e tracciabilità della filiera.

Lo studio ha analizzato le performance delle maggiori aziende utilizzatrici di cotone (75 in tutto, 37 in più rispetto all’edizione 2016, tra cui molte realtà che operano nei mercati emergenti di Brasile, Cina, India e Sud Africa). Cinque quelle promosse (C&A, H&M, Ikea, Marks & Spencer e Tchibo GmbH) che fanno da apripista in tema di coltivazione sostenibile del cotone con un punteggio tra i 50 e i 100 punti; otto quelle sulla buona strada che hanno totalizzato dai 25 ai 50 punti; 18 i brand che stanno cercando di migliorare le proprie performance con un punteggio tra i 5 e i 25 punti; 44 quelli che, invece, restano indietro totalizzando meno di 5 punti.

Solo 11 imprese, però, risultano effettivamente in linea per il raggiungimento dell'obiettivo '100% cotone sostenibile entro il 2020' e, in generale, l’approvvigionamento di cotone sostenibile risulta comunque relativamente basso.

Sebbene il cotone prodotto attraverso pratiche sostenibili abbia rappresentato il 15% dell’offerta globale per la stagione 2016-17 e si preveda raggiunga il 20% per la stagione 2017-18 (nel 2015-16 si è partiti dal 12%), poco più di un quinto di questi volumi (21%) risulta essere effettivamente utilizzato. Il restante, viene venduto come cotone “convenzionale” ai brand e ai retailers, che individuano come ostacoli all’approvvigionamento di cotone sostenibile la scarsa domanda da parte dei consumatori, la complessità delle catene di fornitura e il costo aggiuntivo.

Delle 25 aziende valutate nelle edizioni 2016 e 2017 del ranking, 18 registrano un miglioramento nelle performance soprattutto in virtù di un maggiore approvvigionamento di cotone sostenibile. I 5 brand più performanti del 2016 (Ikea, C&A, H&M, Adidas e Nike) hanno infatti incrementato la percentuale di cotone sostenibile sul totale impiegato, raggiungendo quota 20% nel 2017; di questi, C&A ha ottenuto il più importante risultato, raddoppiando il suo punteggio.

Inoltre, 13 società hanno rafforzato significativamente le loro politiche rispetto al 2016, con Gap Inc, Ikea e M&S che hanno fatto i maggiori progressi. Nove aziende hanno migliorato i propri standard di tracciabilità: Marks & Spencer, C&A e H&M hanno ad esempio incrementato la lista pubblica dei loro fornitori.

“Oggi sono disponibili informazioni, esperienze e know how per favorire un modello di approvvigionamento più sostenibile per il cotone, ad esempio attraverso programmi come la Better Cotton Initiative”, dichiara Richard Holland del Wwf International.

La scelta di cotone più sostenibile, sottolinea Keith Tyrell, Executive Director di Pesticide Action Network Uk, "è la migliore opzione che abbiamo per proteggere la salute dei lavoratori e l’ambiente dai pesticidi. Nonostante i progressi registrati nell’evoluzione delle policy aziendali, è deludente che nessuno dei brand abbia scelto di adottare politiche tese alla completa eliminazione dei pesticidi ad alto rischio (HHPs) nelle coltivazioni del cotone che loro stessi utilizzano”.

Per Isabelle Roger, Global Cotton Programme Manager di Solidaridad, "ci sono ancora troppe aziende che stanno facendo poco o nulla riguardo il tema della sostenibilità del cotone. L’assunzione pubblica di impegni da parte dei Ceo aziendali riguardo il tema dell’approvvigionamento è fondamentale per favorire cambiamenti nel settore e per rendere il cotone sostenibile la norma da seguire”.

Pan UK, Solidaridad e Wwf invitano tutte le aziende che utilizzano grandi quantitativi di cotone a definire misure ed obiettivi per raggiungere il 100% di approvvigionamento sostenibile di cotone entro il 2020, accrescere progressivamente il quantitativo di cotone più sostenibile usato nei loro prodotti e rendicontare pubblicamente ai loro stakeholders i progressi via via raggiunti.

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