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Angelina Jolie a Malta con l'Unhcr per dare soccorso ai rifugiati

15 settembre 2014 | 16.14
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Nell'ultimo fine settimana sono stati segnalati nuovi naufragi di imbarcazioni al largo dell'Egitto e della Libia che hanno causato la scomparsa di altre vite innocenti

Photo by Kristina Sazonova/Epsilon/Getty Images
Photo by Kristina Sazonova/Epsilon/Getty Images

"La portata di questa crisi impone a tutti noi di svegliarci. C'è un legame diretto tra i conflitti in corso in Siria e altrove, e l'aumento delle morti in mare nel Mediterraneo". "A meno che non si affrontino le cause profonde di questi conflitti, il numero di rifugiati destinati a morire o a non trovare protezione continuerà ad aumentare". Lo ha detto l'inviata speciale dell'Unhcr Angelina Jolie che ieri, insieme all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati António Guterres, ha visitato il quartier generale del soccorso navale a Malta. Nell'ultimo fine settimana sono stati segnalati nuovi naufragi di imbarcazioni al largo dell'Egitto e della Libia che hanno causato la scomparsa di altre vite innocenti.

Oltre a esprimere preoccupazione riguardo la sostenibilità dell'operazione italiana Mare Nostrum, i due hanno chiesto maggiori sforzi da parte degli stati europei affinché si impegnino nelle operazioni di salvataggio e nella riduzione delle morti in mare.

Solo quest'anno più di 2.500 persone sono annegate o scomparse tentando la traversata, di cui oltre 2.200 dall'inizio di giugno. Sono 130.000 le persone arrivate via mare in Europa dall'inizio dell'anno, più del doppio dei 60.000 registrati nel 2013. L'Italia ha ricevuto oltre 118.000 arrivi, la maggior parte dei quali soccorsi in mare dall'Italia nel contesto dell'operazione navale Mare Nostrum.

Nella capitale maltese di Valletta, Angelina Jolie ha visitato alcune famiglie di rifugiati siriani che sono sopravvissuti lo scorso ottobre a una tragedia simile. "Dobbiamo renderci conto - ha detto l'attrice - che ciò che spinge le persone a prendere la terrificante decisione di rischiare la vita dei loro figli a bordo di navi insicure e sovraffollate è l’impellente desiderio di trovare protezione. Ciò va anche ricondotto a un problema più ampio – il crescente numero di persone sfollate a causa di conflitti in tutto il mondo, che attualmente ha raggiunto e superato quota 51 milioni". Per questo, l'inviata speciale dell'Unhcr ha ammonito la comunità internazionale a "svegliarsi".

Rispetto al tentativo dell'Unione Europea e dei suoi stati membri di far fronte al peggioramento della situazione nel Mediterraneo, António Guterres ha dichiarato: "Non abbiamo molte possibilità che le cose vadano per il verso giusto. In caso di fallimento, si perderanno molte altre vite alle porte dell'Europa".

Come parte di un pacchetto fondato sulla solidarietà e sulla condivisione delle responsabilità tra gli stati, l' Unhcr (alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) richiede alternative legali e sicure per coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni, in modo che essi non siano costretti a tentare di raggiungere l'Europa via mare.

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