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Ambiente: Galletti su bonifiche, oltre 8mila ettari restituiti a usi legittimi

26 gennaio 2016 | 14.10
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"Lavoro resta lungo e difficile, rimuovere lentezze e disattenzioni"

(Fotogramma)
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"I numeri ci dicono che abbiamo impresso una forte accelerazione nei Siti d'Interesse Nazionale" con "le aree liberate e restituite agli usi legittimi" che "sono passate da 1.482 ettari del 2013 a 8.102 ettari". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti in audizione davanti alla Commissione d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in merito allo stato delle bonifiche nei Sin e ai progressi compiuti negli ultimi due anni.

"Dal primo gennaio 2014 ad oggi, sono stati approvati 99 progetti di bonifica e 10 decreti di autorizzazione di avvio lavori. Oltre il quadruplo, rispetto all'intero 2013 - spiega Galletti - Sono state indette 183 Conferenze dei Servizi, di cui 100 istruttorie, 80 decisorie e 3 conferenze di servizi per la riperimetrazione: un totale di quasi una al giorno. Le conferenze hanno esaminato progetti di interventi di bonifica per circa 2.673 ettari. L’attività svolta ha consentito di completare le caratterizzazioni in alcuni Sin, di incrementare del 65% rispetto al 2013 le percentuali delle aree a terra per le quali sono stati approvati progetti di bonifica".

"Il frutto di questo lavoro è un dato che dice molto - sottolinea - le aree liberate e restituite agli usi legittimi sono passate da 1.482 ettari del 2013 a 8.102 ettari. E' un risultato che abbiamo potuto raggiungere puntando sulla semplificazione dei procedimenti di competenza, cercando sempre un ampio coinvolgimento dei diversi enti territoriali interessati e un’intensa interlocuzione con le aziende".

"E’ chiaro a tutti che il lavoro resta molto lungo e difficile - sottolinea Galletti - E che per prima cosa vanno rimosse quelle lentezze e quelle disattenzioni che oggi rendono gli interventi sul territorio ancor più complicati. Potrei citare ad esempio la scarsa partecipazione di alcune Regioni alle Conferenze dei Servizi, ma soprattutto i gravi ritardi nell’emissione dei provvedimenti di competenza, a partire dalle valutazioni d’impatto ambientale, senza le quali il ministero non può emettere i decreti di approvazione dei progetti di bonifica".

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