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G7 Ambiente, dichiarazione finale adottata all'unanimità

12 giugno 2017 | 14.54
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(Fotogramma)
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Si è chiuso il G7 ambiente di Bologna con una dichiarazione finale adottata all'unanimità che vede però una postilla degli Stati Uniti che non aderiscono alla sezione relativa al cambiamento climatico e alle banche di sviluppo.

A Bologna, dunque, si chiudono i lavori con un documento unanime su tutti i temi (dalla finanza sostenibile all'economia circolare fino al marine litter) tranne uno, il clima, dove gli Stati Uniti restano fermi sulla propria decisione: sì alla riduzione delle emissioni di gas serra ma fuori dagli accordi di Parigi. Insomma, l'obiettivo della lotta ai cambiamenti climatici resta comune ma le misure da mettere in campo sono diverse.

Il G7 ambiente di Bologna ha visto riunirsi intorno al tavolo Italia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti e Canada con la partecipazione anche di Cile, Etiopia, Maldive e Ruanda.

Due giorni di lavoro che hanno visto i riflettori puntati sugli Usa e sul rappresentante della Casa Bianca, Scott Pruitt, direttore dell'Epa, l'Agenzia federale per l'Ambiente, che ha lasciato il summit il primo giorno per impegni con il Presidente Donald Trump. Nonostante la posizione americana, gli altri 6 Paesi hanno confermato con determinazione la volontà ad andare avanti nell'azione contro clima.

Per il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, "poteva essere il G7 della rottura ed invece è stato G7 del dialogo" e infatti il documento finale è stato "approvato all'unanimità in piena condivisone nonostante la diversità di opinioni". Insomma, visto che Italia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Francia e Canada ritengono l'accordo di Parigi irreversibile e non negoziabile, il 'padrone di casa' ha voluto sottolineare che "ci siamo adoperati per costruire ponti e non alzare muri".

E gli fa eco Karmenu Vella, commissario Ambiente e Clima dell’Ue: "L'Ue - dichiara - si rammarica dell'annuncio di Trump. L'Unione europea non rinegozierà l'accordo di Parigi e siamo determinati ad attuarlo in modo celere ed efficace. Come ha detto Juncker, il pianeta continuerà ad essere la nostra priorità".

Ma al termine di questo G7 Ambiente ci sono anche le parole di Scott Pruitt, direttore dell'Epa, l'Agenzia federale per l'Ambiente degli Usa: "L'accordo di Parigi non è l'unica strada per fare progressi", dice. Alla discussione sul clima "ci siamo avvicinati con una posizione di forza e chiarezza". In particolare, aggiunge Pruitt, il consenso raggiunto oggi "rende chiaro che l'accordo di Parigi non è l'unico meccanismo per la gestione dell'ambiente" e dimostra anche che "il nostro impegno per le conversazioni oneste rappresentano la pietra angolare di un dialogo internazionale costruttivo".

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