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Comuni: 'baratto amministrativo' al palo, Corte dei Conti cerca soluzione

21 novembre 2017 | 12.49
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Comuni: 'baratto amministrativo' al palo, Corte dei Conti cerca soluzione

Si va verso una soluzione per sbloccare lo strumento previsto dall'articolo 24 dello Sblocca Italia, il cosiddetto 'baratto amministrativo', che esiste da quando è stata approvata la legge 164 del 2014, ma rimasto congelato a causa di una "interpretazione parruccona della Corte dei Conti", come la definisce Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente alla Camera e 'padre' dell'emendamento che diede vita al baratto amministrativo.

"Oggi Massimiliano Atelli, che è un magistrato della Corte dei Conti, ha annunciato che si sta cercando una soluzione. Sono passati alcuni anni e, di fatto, finora i Comuni non hanno mai potuto attuare questo strumento", spiega Realacci all'Adnkronos a margine degli Stati Generali del Verde Pubblico in corso oggi al ministero dell'Ambiente e ai quali partecipa Atelli in qualità di presidente del Comitato Verde Pubblico.

Il baratto amministrativo introdotto con il decreto Sblocca Italia prevede per le istituzioni, in particolare per i Comuni, di riconoscere con una defiscalizzazione sulle tasse comunali, gli interventi di riqualifica del territorio proposti da singoli cittadini o associazioni, come pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade, interventi di decoro urbano, recupero e riuso.

"Alcuni Comuni hanno provato ad applicarlo, ma la Corte dei Conti ha dato una interpretazione molto restrittiva che non è quella del legislatore - sottolinea Realacci - Il legislatore ha detto una cosa chiara: ci sono dei casi in cui, per un'istituzione pubblica, in particolar modo per un Comune, può essere conveniente lasciare spazio all'iniziativa dei cittadini e segnalare la positività di queste azioni anche con una defiscalizzazione sulle tasse comunali. La Corte dei Conti, in questo, ha ravvisato dei pericoli per la finanza pubblica francamente incomprensibili e questo ha fermato una spinta che c'era in molte parti di Italia".

Invece "il fatto di permettere a un comitato, ai commercianti di una strada o ai cittadini che si organizzano di gestire e riqualificare un'area abbandonata, gestire un'area verde, recuperare degli spazi degradati, è un vantaggio per la comunità e per questo sbloccare questo strumento di partecipazione è importante. E per sbloccarlo serve che la Corte dei Conti dia un'interpretazione diversa e che dialoghi con i Comuni perché bisogna finirla con uno Stato in cui ognuno ragiona guardando il mondo soltanto dalla propria feritoia", conclude Realacci.

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