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Ambiente: Costa, le sei sfide principali dei prossimi 5 anni di Governo

05 luglio 2018 | 18.03
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Ambiente: Costa, le sei sfide principali dei prossimi 5 anni di Governo

Lotta ai cambiamenti climatici, tutela della natura e della biodiversità, misure contro il consumo di suolo, sicurezza del territorio, economia circolare, infrazioni Ue. "Sono principalmente sei le sfide ambientali che abbiamo innanzi". Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in audizione al Senato sui punti chiave per i prossimi cinque anni di Governo, tracciando le linee programmatiche del suo dicastero in 13esima Commissione (Territorio, Ambiente e Beni ambientali).

Ecco i sei punti chiave secondo Costa: "rendere più ambiziosa la lotta ai cambiamenti climatici attraverso la leva di uno sviluppo diverso basato sulla riduzione, fino all'eliminazione, dei fattori inquinanti soprattutto nel settore della mobilità; salvaguardare la natura, contrastare la perdita di biodiversità, valorizzare l'acqua come bene comune; impedire il consumo e lo spreco di suolo e prevenire il rischio idrogeologico; assicurare la sicurezza del territorio attraverso la prevenzione e il contrasto dei danni ambientali e la lotta alle tante terre dei fuochi presenti nel nostro Paese; governare la transizione verso l'economia circolare e 'rifiuti zero'; diminuire, fino ad azzerarle, le infrazioni inflitte al nostro Paese dall'Unione Europea".

Per puntare sulla mobilità sostenibile, in un'ottica di lotta all'inquinamento, il ministro Costa prevede di "avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione di veicoli a motore alimentati a gasolio o benzina, al fine di ridurre il numero dei veicoli inquinanti" ma anche "un nuovo programma di mobilità sostenibile rivolto agli enti locali con l'utilizzo dei fondi provenienti dalle aste dell'anidride carbonica. Alcune risorse già ci sono e altre le possiamo trovare". E poi, incentivi per l'acquisto di veicoli ibridi e total electric; rafforzamento della rete di ricarica e sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extraurbane. Sarà inoltre predisposto "il Programma di controllo delle emissioni nazionali degli inquinanti da raggiungere entro il 2020 e il 2030 secondo quanto previsto dalla direttiva 'Nec'".

Sul fronte Parchi, serve "fare il tagliando" alla legge 394 del '91, la cosiddetta legge quadro sulla aree protette e introdurre i parametri di contabilità ambientale e contabilità ecologica nel bilancio".

Riformare la normativa sull'amianto, attraverso la creazione di una cabina di regia unica presso il ministero dell'Ambiente, l'implementazione delle attività di rilevazione e bonifica e l'individuazione dei siti di trattamento in accordo con le Regioni.

Per garantire tutela e il monitoraggio ambientale, su terra e in mare, Costa spinge su un piano di assunzioni straordinarie per carabinieri forestali e capitanerie di porto.

Le infrazioni inflitte dall'Europa all'Italia "sono 13 e abbiamo un avviso che saranno 14 tra poco: vanno azzerate", assicura il ministro annunciando l'istituzione di una task force coordinata dall'ufficio di gabinetto presso il mio ministero, con il contributo dell'ufficio legislativo e di un referente per ciascuna direzione generale del Mattm e, dove opportuno, un rappresentante delle Regioni coinvolte dalla procedura di infrazione, per seguire ogni procedura e stabilire una road map con tempi certi per la sua soluzione anche attraverso l'esercizio del potere sostitutivo".

Non dimentica il capitolo acqua, tema caro al ministro dell'Ambiente che chiede di garantire l'accesso alla risorsa, "bene comune e diritto umano universale, anche attraverso gli strumenti normativi europei, appoggiando la proposta di Direttiva sulla qualità delle acque per il consumo umano che nasce da una mobilitazione senza precedenti: quasi 2 milioni di cittadini europei intervenuti per chiedere all'Ue di garantire un accesso sufficiente all'acqua potabile e servizi igienico sanitari per tutti". Sul tema, Costa indica come priorità anche la "promozione del governo pubblico e partecipativo dell'intero ciclo integrato dell'acqua: i privati coinvolti nella fornitura, nella gestione e nella distribuzione dell'acqua, a mio parere, dovrebbero essere adeguatamente monitorati dalle autorità competenti e il pubblico dovrebbe avere e accesso a tutte le informazioni per garantire la massima trasparenza". E ancora, "diminuire le categorie di persone prive di accesso all'acqua specificando che l'erogazione di un quantitativo minimo vitale non può essere mai sospesa".

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