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Clima: al via conferenza di Bonn, d'ispirazione la voce dei Fridays for Future

17 giugno 2019 | 15.21
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(Fotolia)
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Al via oggi la conferenza di Bonn sui cambiamenti climatici, appuntamento preparatorio in vista del vertice sul clima che si svolgerà a Santiago del Cile a dicembre. Questo di Bonn, è il primo incontro internazionale sul riscaldamento globale da quando sono iniziati i Fridays for Future, gli scioperi per il clima messi in atto dagli studenti per chiedere un'azione politica urgente per salvare il pianeta.

"Voci ispiratrici" secondo Patricia Espinosa, il principale funzionario delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, che chiede agli studenti che in questo anno sono scesi in piazza ogni venerdì, "il supporto e la capacità di mobilitare la società per compiere la profonda trasformazione che dobbiamo realizzare". Anche il ministro dell'ambiente tedesco Svenja Schulze ha parlato della voce dei Fridays fo Future come di un "campanello d'allarme" e ha assicurato la giusta attenzione alla protesta dei giovani.

La conferenza di Bonn, che vedrà i circa 3mila esperti confrontarsi per 10 giorni, arriva dopo il vertice Onu dello scorso anno a Katowice e prima del prossimo summit che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Santiago, in Cile.

Sul tavolo di Bonn, questioni associate all'attuazione dell'accordo di Parigi, i cosiddetti "meccanismi di mercato" finalizzati all'attuazione dell'Accordo e come evitare e ridurre al minimo i danni nelle aree costiere a causa dell'aumento del livello del mare.

Secondo Jan Kowalzig di Oxfam Germany, "è una vera conferenza di lavoro con poco spazio per la grande politica". Ma la politica non può sfuggire alle proprie responsabilità. Lo ha sottolineato l'Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, che nel rapporto pubblicato lo scorso ottobre ha avvertito che, sì, il pianeta può ancora riuscire a rimanere entro il limite dell'accordo di Parigi (1,5 gradi di riscaldamento globale aggiuntivo) ma per farlo servono "cambiamenti rapidi, di ampia portata e senza precedenti".

La maggior parte dei ricercatori concorda nell'affermare che se non si fa nulla per ridurre le emissioni di gas serra, la Terra continuerà lungo un percorso di riscaldamento globale che potrebbe raggiungere i 3 o 4 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali.

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