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Ue: salta neutralità climatica al 2050, obiettivo diventa nota piè di pagina

21 giugno 2019 | 14.43
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 - gustavofrazao - Fotolia
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Il Consiglio europeo, ieri sera, ha deciso di non esplicitare l’obiettivo del conseguimento della neutralità climatica al 2050, nonostante ben 24 Stati avessero dichiarato di voler sostenere questo obiettivo nei giorni precedenti il summit. A causa dell’opposizione di tre Paesi (Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia) il testo conclusivo parla solamente di una “Unione Europea neutrale sul clima”, ma senza alcun riferimento al 2050 o a qualsiasi altro termine temporale.

Il testo contiene solamente una nota a piè di pagina che dichiara come “la grande maggioranza” dei Paesi membri si sia dichiarata a favore del raggiungimento dell’obiettivo in questione entro il 2050. L’Unione Europea parteciperà al Summit sul clima del Segretario Generale delle Nazioni Unite a settembre a New York, dove si attende che molti Paesi adeguino i propri impegni sul clima alle indicazioni della comunità scientifica, coerenti con l’Accordo di Parigi del 2015. La prossima riunione formale del Consiglio Europeo è prevista per il 17-18 ottobre.

“L’Europa si è autoinflitta un colpo devastante in termini di leadership sul cambiamento climatico. Ha deluso tutti coloro che negli ultimi mesi avevano chiesto a gran voce azioni concrete per il clima, riducendo le loro speranze di accelerazione dell’impegno ad una mera nota a piè pagina - commenta Ester Asin, direttrice dello European Policy Office del Wwf - I 24 Stati Membri che sostengono l’obiettivo della 'neutralità climatica al 2050 non sono riusciti a tenere la posizione, e hanno lasciato che l’impegno da loro richiesto venisse annacquato da soli 3 Paesi. Il riferimento all’essere coerenti con l’Accordo di Parigi è fuori luogo in un testo così debole, che banalizza quanto stabilito dal trattato sul clima".

"L’impegno a conseguire le zero emissioni nette entro il 2040, insieme a un aggiornamento dell’obiettivo Ue al 2030, dovrebbero far parte della posizione aggiornata sul clima che l’Europa porterà alle Nazioni Unite. Incoraggiamo la presidenza finlandese dell’Ue e il nuovo presidente della Commissione Europea a far sì che ciò accada in fretta”, conclude.

Per il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, il voto di ieri “non impedirà comunque di raggiungere l’obiettivo. Molti Paesi sono infatti decisissimi a perseguire la neutralità climatica entro i prossimi 30 anni. Altri Paesi anche prima: la Finlandia si è data come scadenza limite il 2035. È dunque probabile – continua Silvestrini- che in una fase successiva, con qualche sostegno per favorire l’uscita dal carbone e lo sviluppo delle rinnovabili, anche l’area di Visègrad si assocerà nella battaglia contro la crisi climatica".

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