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Dall'industria del riciclo prospettive di crescita per il settore dell'alluminio

14 marzo 2014 | 17.41
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Dall'industria del riciclo prospettive di crescita per il settore dell'alluminio

Se la crisi penalizza il settore della produzione di alluminio, una soluzione potrebbe arrivare dall'industria del riciclo. E' quanto emerge dallo studio dell'area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena dedicato al settore, secondo il quale l'Italia, con un consumo annuo di 1 milione 300mila tonnellate di alluminio grezzo e oltre 1.600 aziende interessate, è seconda soltanto alla Germania in Europa occidentale, ma soffre sul lato manifatturiero a causa della ristrutturazione industriale volta a ridurre la capacità produttiva.

Il massimo storico nel consumo di alluminio grezzo in Italia era stato di 2 milioni e 100mila tonnellate nel 2007: in soli sei anni calo complessivo è stato di poco meno del 40%: un vero e proprio shock al quale l'industria italiana sta cercando con fatica di adattarsi. Questo a fronte di un trend mondiale che ha sempre visto i consumi di alluminio crescere anche durante gli ultimi anni, consumi che secondo gli specialisti potrebbero raggiungere la cifra record di 64 milioni di tonnellate nel 2017.

In prospettiva, osserva lo studio, si rilevano margini di crescita soprattutto in due settori dove l'Italia ha raggiunto una posizione d'avanguardia: le costruzioni ingegneristiche avanzate di grandi dimensioni (ponti, strutture verticali, aeroporti, strutture modulari) e l'industria del riciclo, dove il nostro Paese è addirittura terzo nel mondo dopo Stati Uniti e Giappone.

Il riciclo dell'alluminio in Italia coinvolge oltre 200 aziende consorziate con 35mila addetti, produce circa 1 milione di tonnellate di metallo all'anno in gran parte destinate all'esportazione ed è una pietra angolare fondamentale per tutta la green economy europea: basta pensare che questa attività ha permesso di risparmiare nel 2010 in Italia 160mila tonnellate di petrolio, che sarebbero state necessarie per produrre alluminio primario, e ha evitato l'emissione di 371 mila tonnellate di anidride carbonica.

Se il processo di ristrutturazione che è ancora in corso sarà completato con successo, osserva lo studio dell'area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena, l'Italia avrà tutti i presupposti affinchè l'industria nazionale dell'alluminio possa ripartire nei prossimi anni e fungere da volano anche altri settori manifatturieri.

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