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Aurora dell’Etna a rischio, un progetto di conservazione per la farfalla siciliana

30 maggio 2014 | 17.05
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Previsti censimenti costanti, osservazioni sul comportamento, rilevamenti dei fattori ambientali e allevamento dei bruchi in differenti condizioni climatiche

(Foto E. Moretto)
(Foto E. Moretto)

Per l’Aurora dell’Etna (Anthocharis damone), farfalla endemica siciliana classificata come vulnerabile e rara a causa delle modifiche degli ambienti naturali in cui vive, un progetto di conservazione sostenuto da tre strutture associate: Uiza - Butterfly Arc, Giardino Zoologico di Pistoia e Parco Natura Viva. Il progetto “Salviamo l’Aurora dell’Etna” è stato avviato nel 2010 dall’associazione Amici della Terra, si svolge presso la Casa delle Farfalle di Viagrande e Bufferfly Arc di Montegrotto Terme. Il nome della farfalla deriva dalla presenza sulle ali di una macchia arancione che ricorda il sorgere del sole e, come molti altri lepidotteri, rappresenta un buon indicatore dello stato di salute dell’ambiente poiché vive solo in luoghi con alta naturalità. Il progetto prevede censimenti costanti, osservazioni sul comportamento, rilevamenti dei fattori ambientali e allevamento dei bruchi in differenti condizioni climatiche. I risultati dello studio permetteranno così di programmare gli interventi sul territorio nel pieno rispetto delle esigenze della specie. Sono stati marcati e seguiti finora circa 62 esemplari ‘’non sembra molto - dichiara Enzo Moretto, entomologo esperto di farfalle e insetti - assicuro però che si tratta di uno sforzo imponente, considerata anche la mobilità e la rarità della specie”. Relativamente all’aumento della popolazione nell’areale di riferimento (quello del parco di Monteserra in provincia di Catania), le fluttuazioni annuali non consentono per ora di dare notizie circa aumenti importanti. Per ottenere migliori risultati bisognerebbe adottare azioni che sono di competenza di enti e istituzioni del territorio siciliano che dovrebbero cominciare ad inserire nella gestione del territorio la tutela degli ecosistemi che servono alla specie.In Italia l’Aurora dell’Etna è presente in Sicilia e in Calabria. In Sicilia si rinviene nel territorio etneo, sui Peloritani orientali e nella parte prossima all’Etna dei Nebrodi sud-orientali; in Calabria si trova sia in pianura nei pressi di Reggio Calabria sia in quota, Aspromonte e massiccio del Pollino. Al di fuori dell’Italia è possibile rintracciare l’aurora in Grecia (Epiro, Sterea, Peloponneso, Corfù), in Turchia (ai confini con Iran e Iraq), in Armenia, in Siria e in Iraq.Ha una sola generazione annua che va da fine marzo a fine maggio. Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono le uova sui boccioli della crucifera Isatis tinctoria, pianta presente alle pendici dell’Etna.

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