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Mostre: 'Artisticamente sostenibile', ecco la pittura consapevole

24 settembre 2014 | 14.21
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Un percorso espositivo non solo estetico ma anche etico attraverso le opere di cinque artisti

Piera Scognamiglio
Piera Scognamiglio

Pippo Altomare, Luigi Athos De Blasio, Adriano Maraldi, Mauro Martoriati e Piera Scognamiglio: sono i cinque pittori in prima linea per promuovere l’arte consapevole protagonisti della mostra "Artisticamente sostenibile" che inaugura a Roma il 26 settembre, all’Università eCampus. Un percorso espositivo, non solo estetico ma anche etico, che ruota attorno ai temi del riciclo, della contaminazione materica e del talento al servizio del pianeta con l'obiettivo di coinvolgere il pubblico in una riflessione consapevole.

Cinque gli artisti coinvolti nel progetto a cura di Manuela Vannozzi. Pippo Altomare, siciliano, innovatore e progressista, attraversa tutti i generi, dalla pittura alla scultura alla performance art, partecipando a personali e collettive di rilievo in ogni parte del mondo; il lucano Luigi Athos De Blasio trae spunto dal cinema italiano, contaminandolo con influssi cubisti ed espressionisti; Adriano Maraldi, di fama internazionale e attivo fin dagli anni Settanta, si è cimentato con la pittura, la grafica e il mosaico; Mauro Martoriati ha iniziato il suo percorso tra gli acrilici a tinte forti per poi dedicarsi all’action painting e al design.

Infine l’unica donna, la giovane e anticonformista Piera Scognamiglio che dall’Accademia di Belle Arti di Napoli ha mosso i primi passi indagando l’universo delle istallazioni multimediali e della sperimentazione formale. L’ispirazione è pop, il risultato è un trionfo di contrasti, una sottile dicotomia, profondamente erotica e struggente in cui la figura umana emerge quasi trasfigurata, sottile richiamo all’estro di Egon Schiele.

"Nell’ultimo decennio - spiega la curatrice Manuela Vannozzi - è maturata sempre più la coscienza di un danno che la società industrializzata e tecnologica sta arrecando al paesaggio, ed è proprio per questo motivo che l’artista contemporaneo sente sempre più l’esigenza di rispondere in maniera attiva e propositiva a favore del mondo circostante. Non si tratta più esclusivamente di una relazione di contemplazione, come nell’arte del Romanticismo, ma di un rapporto attivo e consapevole".

"Come è accaduto per l’Arte Povera, movimento artistico nato alla fine degli anni ‘60 - aggiunge - l’alleanza fra opera e natura diventa così indissolubile e il concetto di riciclo, in un contesto legato alla sostenibilità, diventa fondamentale. Nel corso degli ultimi cinquant’anni, una nuova cultura è andata a crearsi e l’artista contemporaneo non si confronta più con l’artificio ammirabile attraverso la potenza del 'bello' e del 'sublime' naturale, ma cerca invece di stabilire dei termini attivi in una nuova dialettica d’integrazione".

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