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Sostenibilità: Amici Terra, introdurre imposta su intensità carbonica prodotti

08 luglio 2015 | 10.57
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Nella foto Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra Italia
Nella foto Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra Italia

Introdurre un'imposta sull'intensità carbonica dei prodotti (carbon intensity tax) che agisca come leva di fiscalità ambientale tramite la modulazione delle aliquote Iva. E' questa la proposta degli Amici della Terra contenuta in una lettera aperta inviata al Governo.

In particolare, ricorda il presidente degli Amici della Terra Italia, Monica Tommasi, "lo strumento della fiscalità ambientale non ha l’obiettivo di aumentare il gettito fiscale ma si prefigge di incentivare le produzioni più pulite e di disincentivare quelle meno pulite, a prescindere da dove i beni vengono prodotti".

"La manovra di fiscalità ambientale che proponiamo prevede di mantenere invariata la pressione fiscale complessiva anche tramite la modulazione dello strumento in funzione della sua efficacia rispetto al conseguimento dell’obiettivo di politica ambientale".

Il punto di partenza della proposta, spiega il presidente, "sono i parametri di riferimento già adottati a livello Ue per l’intensità carbonica per unità di prodotto. Ai prodotti che già garantiscono un livello di intensità carbonica inferiore ai benchmark di riferimento dovrebbe essere applicata un’aliquota Iva ridotta rispetto a quella ordinaria del 22% (ad esempio di 5 punti percentuali). Ai prodotti con un livello di intensità carbonica compreso tra il valore del benchmark e un valore leggermente superiore si continuerebbe ad applicare l’aliquota Iva ordinaria".

Invece, sottolinea Tommasi, "ai prodotti con un livello di intensità carbonica significativamente superiore a quello del benchmark (o non dichiarata e certificata) si applicherebbe un’aliquota Iva maggiorata di 5 punti percentuali. Il nuovo regime Iva proposto verrebbe applicato sia ai prodotti realizzati nei paesi Ue che a quelli importati e sarebbe quindi di carattere non discriminatorio e compatibile con le regole del Wto". L’Italia, conclude il presidente Tommasi, "può aprire questa nuova strada".

La tariffa progressiva ostacola l'efficienza

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