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Clima: Ronchi, accordo Parigi segna un cambio di passo globale

14 dicembre 2015 | 14.33
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Clima: Ronchi, accordo Parigi segna un cambio di passo globale

"L’accordo di Parigi segna un cambio di passo globale nel far fronte alla crisi climatica". Lo afferma il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi che indica i tre punti principali di questo processo globale messo in moto.

Primo: "187 governi di altrettanti Paesi, compresi tutti i grandi emettitori di gas serra, Cina in testa, hanno dichiarato necessari rilevanti impegni di riduzione - e impegnative politiche di adattamento- e hanno dichiarato impegni nazionali di riduzione, stipulando un patto per verificare periodicamente e globalmente questi impegni".

Secondo: "hanno affermato un obbiettivo più ambizioso di quello annunciato come prevalente alla vigilia, introducendo la necessità di stare molto al di sotto dei 2°C e di fare ogni sforzo per non aumentare la temperatura media globale rispetto all’era preindustriale di più di 1,5 °C".

Terzo: "l’accordo entrerà in vigore, e sarà valido per tutti i Paesi che hanno aderito alla Convenzione quadro del 1992 (quasi tutti, Stati Uniti e Cina compresi), quando sarà sottoscritto da almeno 55 Paesi che rappresentino almeno il 55% delle emissioni mondiali di gas serra: quorum che sarà prevedibilmente raggiunto e darà ulteriore forza politica a questo accordo".

Secondo Ronchi, "il processo globale messo in moto da queste tre importanti novità avrà rilevanti impatti sugli investimenti mondali nelle fonti fossili; innescherà un probabile ulteriore balzo di quelli nelle rinnovabili, nel risparmio energetico, nella mobilità sostenibile e un generale maggiore impegno nell’eco-innovazione". L’insieme di questi fattori "farà crescere, con buona probabilità, la competitività della green economy, la sua forza di sviluppo e di penetrazione, con effetti potenzialmente moltiplicatori".

Ma come affrontare i punti deboli (gli strumenti per raggiungere gli obiettivi), o rinviati dall’Accordo di Parigi a verifiche successive? Visto che è ufficialmente riconosciuto che gli attuali impegni nazionali dichiarati dai 187 Paesi per il 2025 e il 2030, sono un passo importante, ma non sono sufficienti per stabilizzare l’aumento delle temperatura a 1,5 °C, secondo Ronchi "sarebbe bene non perdere la spinta positiva verso una low carbon economy alimentata dall’Accordo di Parigi, impegnandosi da subito per migliorarli e per attivare politiche e misure più efficaci da parte dei Governi, ma anche dalle amministrazioni regionali, locali e dalle imprese".

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