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Ambiente: arriva 'Non mi rifiuto', campagna rap per la differenziata

10 marzo 2016 | 15.15
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Una canzone rap, un video coinvolgente, un format da personalizzare: così l’educazione ambientale arriverà in tutti i Comuni italiani. E’ stata presentata a Roma 'Non mi rifiuto', la prima campagna di educazione alla raccolta differenziata e al riciclo a suon di musica. L’iniziativa è realizzata da Ancitel Energia&Ambiente con il patrocinio di Anci e del ministero dell’Ambiente e in collaborazione con CiAl, Ecolamp, Comieco, CoReVe, Italgrob, Rilegno, Ricrea, Revet, Cobat, Ama, Erp Italia e Provincia di Rieti.

Sarà la prima campagna di educazione ambientale 'a chilometro zero', perché tutti i Comuni d’Italia potranno scaricare gratuitamente il format 'Non mi rifiuto' e utilizzarlo per promuovere sul proprio territorio buone pratiche di raccolta e riciclo.

La campagna supporterà le amministrazioni nelle attività di sensibilizzazione ambientale parlando ai giovani attraverso un genere musicale a loro familiare: il rap, con una canzone, realizzata insieme a Marco Lena in arte Blebla, e un video. Il tutto corredato dal format 'Non mi rifiuto' che prevede una serie di strumenti di comunicazione personalizzabili da ogni Comune: il manifesto della campagna, le magliette, un folder di educazione alla raccolta differenziata e al riciclo e uno spot radiofonico.

"Affidare alla musica un messaggio da veicolare ai giovani e alle famiglie - afferma Barbara Degani, sottosegretario all’Ambiente con delega all’Educazione Ambientale - è una scelta vincente, un modo veloce ed efficace per arrivare all’obiettivo in un campo, quello dei rifiuti, non sempre semplice. Adesso toccherà ai Comuni il passo più importante: quello di scaricare il video e i supporti per veicolare a suon di musica un importante insegnamento". Per Filippo Bernocchi, delegato Anci Energia e Rifiuti, "si tratta di una campagna di comunicazione che racconta il tema dei rifiuti e della loro corretta gestione in maniera decisamente innovativa".

"Educare alla cura dell’ambiente - spiega il sociologo Paolo Crepet - significa educare alla cura di sé, quindi aiutare i ragazzi a sviluppare un giusto rapporto con le persone e le cose che li circondano. In un mondo troppo globalizzato e uniformante, differenziare aiuta i più giovani a pensare differenziato, cioè a distinguere il valore delle cose, dando ad esse un diverso destino".

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