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Rifiuti: Coou, con acquisti verdi Pa maggiore impulso a economia circolare

22 marzo 2016 | 13.05
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Rifiuti: Coou, con acquisti verdi Pa maggiore impulso a economia circolare

Puntare sulla "minima movimentazione dei rifiuti" e sugli acquisti verdi della Pa "darebbe ancora maggior impulso allo sviluppo dell’Economia Circolare". Così il direttore operativo del Coou, Consorzio obbligatorio degli oli usati, Franco Barbetti davanti alla Commissione Ambiente del Senato nell'ambito delle audizioni sul piano d'azione dell'Ue per l'economia circolare.

Barbetti illustra numeri e risultati della filiera dell'olio usato che "raccoglie circa il 95% del lubrificante prodotto e lo riutilizza nella sua interezza: un classico esempio di Economia Circolare, certamente favorito da due fattori: il primo è che in Italia esiste una tradizione di raccolta e di rigenerazione dell'olio usato precedente alla normativa in vigore; il secondo è determinato dal fatto che sul campo lavora una filiera integrata, che trova verticalmente il suo equilibrio economico: in 32 anni di attività oltre 5,3 mln ton di olio usato raccolto, 2,6 mln ton di olio base prodotto, 3 mld di euro risparmiati per le minori importazioni del petrolio necessario a produrre quei lubrificanti invece rigenerati dal sistema".

"Nel corso di 32 anni di attività - prosegue - il recupero dell’olio usato, sia come materia (rigenerazione) che come fonte di energia (combustibile alternativo), ha consentito di risparmiare 2,3 mld t di acqua e 6,4 mln t di greggio, di non emettere 1,1 mln t di CO2, di preservare 7300 ettari di terreno da nuovi insediamenti industriali".

Il direttore operativo illustra la 'catena' di lavoro che ha permesso di conseguire questi risultati: "In 32 anni di attività il Coou ha selezionato oltre 70 aziende private che effettuano la microraccolta sul territorio nazionale". Imprese "che danno lavoro complessivamente ad oltre 1200 persone e che nel corso degli anni si sono strutturate, riuscendo con successo ad aumentare la raccolta da circa 40.000 t del 1984, alle 216.000 del 2006, alle 170.000 circa degli ultimi anni, facendo crescere il tasso di efficienza (raccolto su venduto) dal 6% a circa il 45%".

Dagli impianti di stoccaggio ai "quattro depositi Consortili situati a Corbetta (Milano), Pieve Fissiraga (Lodi), Ceccano (Frosinone) e Casalnuovo (Napoli)". "In questi depositi - prosegue Barbetti - ogni autobotte è caratterizzata con analisi chimiche che ne definiscono la destinazione del contenuto: l’olio usato è al 90% trasferito agli attigui impianti di rigenerazione, in coerenza col punto tre della gerarchia dei rifiuti, riciclaggio (recupero di materia): 100 kg di olio usato sottoposti al processo di rigenerazione danno 65 kg di nuovo lubrificante con caratteristiche analoghe a quello di prima raffinazione (ex greggio), ma anche 8 kg di gasolio e 12 kg di bitume".

"Ma quel 10% di olio usato che non può essere rigenerato - spiega - viene utilizzato come combustibile alternativo, ricadendo nel punto quattro della gerarchia, il recupero di energia. C'è un'ultima parte della raccolta, meno dello 0,2%, irrimediabilmente inquinato, che viene termo-distrutto".

In chiusura una riflessione sul nuovo pacchetto di misure sull'economia circolare. "Una posizione più incisiva da parte della emananda Direttiva Europea, sia per quanto riguarda la minima movimentazione dei rifiuti (affinché siano recuperati nei luoghi prossimi a quelli di produzione, ndr), sia in relazione ai Gpp (Green Public Procurement, ovvero gli acquisti verdi della Pa, ndr), estendendo l’impiego delle basi rigenerate al settore del trasporto pubblico, darebbe ancora maggior impulso allo sviluppo dell’Economia Circolare".

"E soprattutto - conclude Barbetti - ne manterrebbe il necessario dinamismo nei periodi, quali quello attuale, in cui il prezzo delle materie prime è basso e il mercato tende ad escludere temporaneamente il prodotto riciclato a favore di quello di prima produzione, rallentando pericolosamente investimenti e innovazione tecnologica. Il pacchetto sottoposto alla nostra attenzione, se le misure che seguiranno saranno adeguate all'impegno proposto, potrà generare una forte riforma nei modi di produrre e di consumare".

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