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Sostenibilità: oli rigenerati, serve inserirli in acquisti verdi delle Pa

22 giugno 2016 | 12.44
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Sostenibilità: oli rigenerati, serve inserirli in acquisti verdi delle Pa

Inserire anche gli oli lubrificanti rigenerati fra i prodotti che, secondo il Piano d’Azione Nazionale per gli Acquisti Verdi, la Pubblica Amministrazione dovrebbe preferire per il loro minore impatto ambientale: è questa l’esigenza emersa nel corso del convegno “Materie prime seconde e acquisti verdi: vincoli normativi e opportunità imprenditoriali” organizzato a Roma nell’ambito del Forum Rifiuti.

La diffusione degli acquisti verdi in Italia copre circa il 9,3% dell'ammontare in valore degli appalti pubblici, pari a circa 11,5 miliardi di euro l'anno.

“Oggi più che mai è importante che le Pubbliche Amministrazioni diventino protagoniste dell’economia circolare, favorendo lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale", dichiara Antonio Lazzarinetti, Ad di Viscolube, azienda di rigenerazione degli oli lubrificanti usati presente in Italia con due stabilimenti in provincia di Lodi e di Frosinone da cui si ricavano circa 120.000 ton/anno di basi lubrificanti rigenerate.

Gli Acquisti Verdi delle Pubbliche Amministrazioni potrebbero costituire un volano alla domanda di mercato di oli lubrificanti rigenerati, da utilizzare nel trasporto pubblico e negli automezzi dedicati al servizio d’igiene urbana e al trasporto scolastico.

Gli oli lubrificanti rigenerati, che si ottengono dall’olio usato attraverso un processo di riraffinazione, rappresentano una preziosa risorsa per l’economia circolare che comporta grandi vantaggi dal punto di vista ambientale, economico, qualitativo e della competitività.

Seguendo le indicazioni fornite dalla gerarchia dei rifiuti dettata dall’Unione Europea, l’Italia avvia alla rigenerazione il 90% dell’olio usato raccolto; negli ultimi 32 anni, la rigenerazione degli oli usati ha consentito all’Italia di evitare l’importazione di quasi 34 milioni di barili di petrolio per la produzione di basi lubrificanti nuove, con un risparmio economico per il Paese quantificato in 1.350 milioni di euro.

In termini di impatto ambientale, per ogni tonnellata di olio rigenerato si registra un risparmio netto del 40% di Co2 rispetto alle emissioni provenienti dal ciclo produttivo degli oli di prima raffinazione.

Circa il 30% delle basi lubrificanti consumate in Italia sono rigenerate: è come se il nostro Paese, ogni 4 anni, non importasse nemmeno una goccia di greggio normalmente impiegato per la produzione di basi lubrificanti; eppure in Italia, e più in generale in Europa, il valore “green” degli oli lubrificanti che contengono una quota percentuale di basi rigenerate non viene adeguatamente valorizzato e i consumatori non ne sono a conoscenza.

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