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Ambiente: Greenpeace, barriera corallina minacciata da compagnie petrolifere

30 gennaio 2017 | 13.14
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Foto Greenpeace
Foto Greenpeace

Un team di Greenpeace ha scattato in questi giorni le prime immagini sottomarine della barriera corallina amazzonica, un ecosistema unico la cui scoperta è stata resa nota solo pochi mesi fa e che si estende per 9 mila e 500 chilometri quadrati tra la Guyana francese e lo stato brasiliano di Maranhão.

L’area, dove vivono anche gorgonie, alghe rosse, 73 specie di pesci, aragoste, stelle marine, rodoliti e spugne alte fino a due metri, secondo Greenpeace è minacciata da progetti di ricerca di idrocarburi che potrebbero partire qualora il governo brasiliano dovesse concedere le autorizzazioni richieste da compagnie come Total o Bp.

Gli attivisti dell’organizzazione ambientalista sono impegnati in questi giorni nell’area con la nave Esperanza, per documentare questo ecosistema marino insieme a un team di esperti oceanografi. "Questo sistema corallino è importante per numerose ragioni, ad esempio possiede caratteristiche uniche rispetto alla disponibilità e all'uso di luce e alle caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua", dichiara Nils Asp, ricercatore presso l’Università Federale di Parà.

Il nostro team, aggiunge il ricercatore, vuole capire quali siano i meccanismi che regolano la vita di questo ecosistema, soprattutto vorremmo capire come funziona il processo di fotosintesi in presenza di così poca luce". Al momento meno del 5% di questo ecosistema è stato mappato, ma le ricerche in corso mirano ad aumentare questa percentuale.

Mentre gli scienziati hanno appena iniziato a studiare questo reef, alcune compagnie petrolifere, tra cui Total e BP, secondo quanto riferisce Greenpeace, vorrebbero avviare esplorazioni petrolifere nell’area in vista di potenziali trivellazioni. Secondo alcune stime, sotto questi mari ci sarebbero approssimativamente tra i 15 e i 20 miliardi di barili di idrocarburi.

"Dobbiamo difendere il reef e l’intera regione alla bocca del bacino del Rio delle Amazzoni dall’avidità delle multinazionali che pongono i loro profitti prima dell’ambiente", dichiara Thiago Almeida di Greenpeace Brasile. "Una delle aree in cui Total vorrebbe cercare idrocarburi si trova a soli otto chilometri dal reef, e l’iter burocratico per ottenere il via libera è già partito". Secondo Greenpeace, la ricerca di idrocarburi porrebbe questa area sotto un pericolo costante.

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