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Acqua: grave scarsità per 500 mln persone tutto l’anno

20 ottobre 2017 | 12.24
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(Fotolia)
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I due terzi della popolazione mondiale (4 miliardi di persone), di cui quasi la metà in India e Cina, vivono in condizioni di grave scarsità di acqua per almeno un mese all’anno, mentre mezzo miliardo di persone vivono in questa condizione tutto l’anno. Eppure ogni giorno un individuo beve 2 litri d’acqua di media e tutti usiamo fino a 5mila litri di acqua “virtuale” al giorno, solo per alimentarci.

A livello mondiale ci sono 1,4 miliardi di km cubi di acqua, ma solo lo 0,001% del totale è effettivamente disponibile per l’utilizzo dell’uomo e questo dato aiuta a comprendere quanto sia importante utilizzare in maniera corretta questa risorsa.

Sono i dati raccolti e contenuti nel Food Sustainability Report, documento trimestrale di sintesi ideato da Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition e Milan Center for Food Law and Policy, che mette in relazione migrazione e scarsità d’acqua come fenomeni connessi tra loro, affronta i temi della siccità e delle inondazioni e sottolinea come quello che mangiamo rappresenta una possibile soluzione ai cambiamenti climatici.

E' infatti il settore agricolo a consumare più acqua. "In media il 70% del prelievo totale di acqua dolce è destinato all’irrigazione, mentre l’industria ne consuma il 22% e il restante 8% è dedicato all’uso domestico. Il peso dell’agricoltura – spiega Marta Antonelli, research programme manager della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition - è ancora più alto in alcuni Paesi a medio e basso reddito, dove il consumo raggiunge anche il 95% del totale ed è caratterizzato da molte inefficienze".

"Con i trend attuali - continua Antonelli - nel 2050 avremo bisogno del 60-70% di cibo in più. Più cibo significa più acqua per produrlo, anche in Paesi che stanno mettendo a rischio riserve superficiali e sotterranee di acqua dolce. Ecco perché, tutti insieme possiamo dare un contributo importante, partendo proprio da quello che mettiamo ogni giorno nel piatto”.

Oggi l’impronta idrica globale, ovvero il totale di acqua che è stata utilizzata in tutte le fasi di produzione di un bene, ammonta a 7.452 miliardi di metri cubi di acqua dolce l’anno, pari a 1.243 metri cubi pro-capite, ossia più del doppio della portata annuale del fiume Mississippi. E se, da un lato, mettiamo sempre più attenzione alle azioni di routine, come chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci laviamo i denti, dall’altro non siamo ancora del tutto consapevoli di quanta acqua “invisibile” si nasconde in quello che mangiamo.

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