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Acqua: World Water Forum, 1 su 9 non ha accesso a risorsa potabile sicura

19 marzo 2018 | 13.26
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(Fotolia)
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Più di 840 milioni di persone al mondo, ovvero una persona su nove, non hanno accesso all'acqua potabile sicura, e 2,3 miliardi, una persona su tre, non hanno accesso ai servizi igienici. Ed entro il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in aree soggette a stress idrico. Nello sforzo globale di evitare crisi idriche diffuse e di migliorare l'accesso all'acqua potabile sicura e a servizi igienico-sanitari adeguati, il Consiglio Mondiale dell’Acqua ha organizzato l'ottava edizione del World Water Forum, che si sta svolgendo a Brasilia dal 18 fino al 23 marzo, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell'Acqua (il 22 marzo).

Oltre 10 capi di Stato, tra cui il presidente del Brasile Michel Temer, il presidente dell'Ungheria János Áder, il presidente del Senegal Macky Sall, il primo ministro della Corea del Sud Lee Nak-yeon, oltre a vari amministratori delegati di aziende Fortune 500, si incontrano nella capitale brasiliana per partecipare ai panel di alto livello e ad oltre 200 sessioni, in cui si traccerà il futuro della sicurezza idrica per i prossimi tre anni. L'edizione brasiliana comprende anche un Citizens Village che accoglie gratuitamente i cittadini coinvolgendoli nel dibattito attraverso mostre, conferenze, film, workshop di arte e artigianato, intrattenimento, spazi di confronto o dedicati al cibo.

Entro il 2025, come detto, metà della popolazione mondiale vivrà in aree soggette a stress idrico, che si presenterà sotto forma di siccità, alluvioni e altri fenomeni critici che già interessano varie aree, tra cui Città del Capo in Sudafrica o San Paolo in Brasile. "L'acqua è una questione prima di tutto politica e deve perciò essere affrontata ai più alti livelli decisionali. Abbiamo a nostra disposizione un vasto sapere scientifico e varie soluzioni sono state tracciate ma la politica deve fare dell'acqua una priorità affinché queste proposte vengano messe in pratica", ha spiegato il presidente del Consiglio Mondiale dell’Acqua Benedito Braga.

Nel mondo, i problemi più urgenti che interessano l'acqua hanno più a che vedere con la sua qualità che non con la quantità. Per molti si tratta di una questione di vita o di morte: 660 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura e 2,3 miliardi non dispongono di servizi igienico-sanitari adeguati. Nello specifico, l'assoluta mancanza di igiene è una delle principali cause di mortalità e malattia nel mondo; nel 2016, l'8% dei bambini sotto i cinque anni sono morti per diarrea, spesso causata da acqua contaminata. La maggior parte delle persone senza accesso a servizi igienico-sanitari adeguati vivono in Asia, nell'Africa subsahariana, in America Latina e ai Caraibi. Le più colpite dai problemi legati all'acqua e ai servizi igienico-sanitari sono le donne che si dedicano per circa 200 milioni di ore al giorno alla raccolta dell'acqua.

Il World Water Forum vuole dimostrare ai leader mondiali che una combinazione delle infrastrutture esistenti, delle realtà geografiche di un territorio e delle sue risorse naturali e di finanziamenti adeguati porteranno a una migliore gestione dell'acqua: per ogni dollaro investito in acqua e servizi igienico-sanitari, il guadagno economico in termini di spese sanitarie evitate e produttività è di 4 dollari.

Attraverso il World Water Forum, il Consiglio Mondiale dell’Acqua invita tutti i governi a stanziare più fondi in infrastrutture idriche sostenibili polifunzionali: l'80% dei Paesi nel mondo denunciano mancanza di fondi per soddisfare il fabbisogno nazionale di acqua potabile. Sono necessari innovazione e il rinnovo degli impegni presi, poiché, considerati i costi di operazione e manutenzione, i finanziamenti devono triplicare fino alla cifra di 90 miliardi di euro all'anno per raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell'Onu numero 6.

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