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L'economia del futuro è green

09 maggio 2018 | 14.24
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(Fotolia)
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Dai fondamenti della green economy ai fattori che potrebbero accelerare la transizione verso un'economia più sostenibile che sono: le politiche pubbliche, in particolare quelle fiscali; l’ eco-innovazione, la finanza verde e l’ iniziativa delle imprese green. A spiegare come nasce la green economy e soprattutto quali sono ancora i fattori che ne ostacolano lo sviluppo ci pensa Edo Ronchi nel suo nuovo libro “La transizione alla green economy” (edizioni Ambiente), presentato nel corso dell’ annuale Meeting di Primavera della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che quest’ anno celebra i primi dieci anni.

“In un solo secolo, il novecento – scrive Ronchi - la popolazione mondiale è quadruplicata, i consumi di energia sono cresciuti di circa 8 volte e quelli di materiali di oltre 12; i combustibili fossili accumulati in milioni di anni, bruciando in breve tempo e in grande quantità, hanno generato volumi enormi di anidride carbonica che stanno cambiando il clima. Così non si può andare avanti; qualche passo nella giusta direzione è stato compiuto, ma si è fatto ancora troppo poco e in modo troppo lento e tortuoso".

Il saggio individua i tre fondamenti della green economy: tutela del clima e della biosfera; circolarità delle risorse e benessere inclusivo e di migliore qualità. I fattori che potrebbero accelerare la transizione verso la green economy, secondo il volume, sono quattro: le politiche pubbliche, in particolare quelle fiscali; l’ eco-innovazione, la finanza verde e l’ iniziativa delle imprese green.

In particolare, secondo Ronchi sarebbero necessarie politiche pubbliche in grado di internalizzare i costi esterni con strumenti economici quali tasse, imposte, tariffazioni, incentivi o disincentivi in grado di orientare lo sviluppo. L’eco-innovazione non solo porta benefici ambientali, ma può spronare nuove attività economiche, creare occupazione, nuove industrie e mercati e dovrebbe essere orientata nel settore dell’ energia e dell’ uso delle risorse. Anche il sistema finanziario può accelerare la transizione attraverso lo strumento dei green bonds che hanno avuto un vero e proprio boom passando dagli 8,5 mld di dollari del 2012 ai 221 del 2017, ma in questo quadro l’ Italia non figura tra i principali paesi emettitori.

Al contrario, il dato sulle imprese green è positivo in Italia, circa il 40%, con risvolti occupazionali e di fatturato positivi. Per arrivare a fare massa critica, però, le imprese green dovranno migliorare la loro abilità nel fare squadra. I settori economici chiave che guidano la transizione alla green economy e che già in alcuni casi hanno intrapreso la rotta green, sono agricoltura, energia, manifattura, rifiuti, costruzioni trasporti, turismo.

Il saggio si conclude con un focus sulle città. Proprio le città che ospitano metà della popolazione mondiale, producono l’ 80% del Pil e il 70% delle emissioni hanno infatti un ruolo decisivo sia nell’ insostenibilità dell’ attuale sviluppo, sia nei cambiamenti della transizione alla green economy.

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