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Enegia: riscaldamento fossil free, nasce in Italia prima filiera integrata

24 luglio 2018 | 11.01
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Enegia: riscaldamento fossil free, nasce in Italia prima filiera integrata

Dalla realizzazione del pozzo geotermico all’installazione di Tina, il generatore di calore ad alta temperatura e altissima efficienza, Veos è in grado di offrire una soluzione di riscaldamento sostenibile, compatibile anche con gli edifici più obsoleti. Il completamento della filiera produttiva più avanzata nel comparto del riscaldamento e raffrescamento ‘fossil free’ è stato messo a segno dal Gruppo Veos con l’acquisizione di E.Geo. La società rappresenta il primo player italiano operante nella progettazione, installazione e manutenzione di impianti geotermici a bassa entalpia, per la climatizzazione degli edifici civili, industriali e commerciali.

“Con l’acquisto di E.Geo, all’interno del Gruppo Veos, le migliori competenze in ambito geotermico affiancano la tecnologia di Teon, che ha brevettato e sviluppato Tina, l’unico generatore di calore a zero emissioni in loco, compatibile con i vecchi impianti a termosifone. In altre parole Tina è in grado di adattarsi al 90% del patrimonio edilizio italiano, senza implicare ristrutturazioni onerose e invasive” spiega Massimo Orlandi, presidente di Veos.

Questo connubio, sottolinea Orlandi, "ci consente di aumentare di un ordine di grandezza il mercato, finora marginale, del riscaldamento ‘fossil free’, basato sul vettore elettrico ma soprattutto sull’utilizzo di energia rinnovabile: acqua di prima falda o sottosuolo. Veos si posiziona così come l’unico player in grado di soddisfare la domanda di riscaldamento sostenibile proveniente anche dagli edifici già esistenti”.

L’inquinamento nelle aree metropolitane e i cambiamenti climatici impongono un cambio di passo anche nel modo in cui riscaldiamo case, edifici commerciali e strutture industriali. Così come avvenuto per l’elettrificazione della mobilità, anche il futuro del riscaldamento guarda all’utilizzo del vettore elettrico e all’abbandono dei combustibili fossili.

In particolare, E.Geo, con oltre 300 impianti realizzati, 21 MW di potenza termica installata, è il primo operatore italiano nel comparto della geotermia a bassa entalpia. Questa tecnologia, utilizzando il calore del sottosuolo per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici, evita di bruciare combustibili fossili e implica quindi zero emissioni in loco. Gli interventi di E.Geo, infatti, consentono un risparmio pari a circa 10.000 tonnellate di CO2 ogni anno.

Teon, invece, che ha sviluppato la tecnologia Tina consente alla grande maggioranza degli edifici italiani di liberarsi dai fumi e dai rischi delle caldaie a metano o, peggio, a gasolio o gpl, adottando invece un riscaldamento a zero emissioni. Mentre le pompe di calore tradizionali non sono compatibili con gli impianti tradizionali (non raggiungendo la temperatura necessaria), Tina garantisce temperature fino a 80°. Estrae calore da una sorgente rinnovabile (acqua di prima falda, sottosuolo, ma anche aria) per scaldare o raffreddare case e uffici, con un importante risparmio in bolletta.

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