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Pesce, oltre 7 mln tonnellate l'anno ributtate in mare

13 dicembre 2018 | 16.23
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(Fotolia)
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Dal 1 gennaio 2019 entrerà in vigore l'obbligo di sbarco da parte di tutti gli Stati membri dell'Ue: i pescherecci saranno tenuti a conservare e sbarcare tutto il pesce catturato, compreso quello sottotaglia o fuori quota, con l'obiettivo di abolire la pratica del rigetto in mare delle catture indesiderate. Ad oggi, infatti, ogni anno a livello globale oltre 7 milioni di tonnellate di pesce, una volta pescate, vengono rigettate in mare (dati Fao).

Uno spreco che rende più lontane le scadenze al 2020 in materia di conservazione della biodiversità e la gestione sostenibile della pesca contenute nell'ultima versione della politica comune della pesca (PCP) per l'attuazione delle cui misure gli Stati membri hanno avuto 5 anni di tempo, ma sono ancora in ritardo. Per arginare la pratica del rigetto in mare del pescato indesiderato, ci sono diverse soluzioni tecniche, alcune delle quali hanno già dato risultati incoraggianti. Sono quelle proposte dal Wwf nell’ambito del progetto europeo Minouw, che coinvolge enti di ricerca e pescatori.

Dalle flotte dell’Argentario a quelle di Mazara del Vallo, dal Portogallo alla Spagna, i pescatori sono stati coinvolti nella sperimentazione di reti per la pesca ai gamberi dotate di luci colorate o di speciali griglie di metallo capaci di scartare i gamberi più piccoli prima che entrino nel sacco finale della rete. L'utilizzo di visori notturni aiuta a identificare in tempo reale gli stock di dimensioni troppo ridotte, mentre le reti “sentinella” sono tramagli modificati capaci di risparmiare invertebrati non commerciabili e diminuire la percentuale di pesci commerciabili danneggiati.

La rete ‘illuminata’ sperimentata nell’Argentario per la pesca ai gamberi ha ridotto del 75% il pesce sottotaglia, mentre le griglie testate nella pesca a strascico siciliana hanno permesso di ridurre i gamberi e i naselli sotto-taglia rispettivamente del 31% e del 20%. Per quanto riguarda i tramagli utilizzati nella pesca artigianale, le modifiche con le reti “sentinella” t estate per la prima volta dai pescatori toscani hanno garantito grandi miglioramenti nella pesca in Catalogna e Algarve.

Il tramaglio sperimentato in Catalogna, ha catturato solo un quarto di pescato di scarto rispetto alle reti tradizionali e al tempo stesso ha prodotto il 32% di catture in più di specie commerciabili e nel caso della specie ‘target (la seppia) la resa di pesca è aumentata del 95%. I pescatori di sogliole di Algarve, in Portogallo, invece hanno ridotto lo scarto fino al 45%.

A proposito della politica comune della pesca, un nuovo rapporto del Wwf, lanciato in occasione del Fish Forum in corso a Roma presso la Fao, ritiene complessivamente insoddisfacenti i lavori degli Stati membri per la sua attuazione e che le strategie nazionali per il mare hanno finora mancato l’obiettivo sulle disposizioni in materia di pesca sostenibile, ecosistemi marini sani e resilienti e conservazione della biodiversità.

Solo una delle 46 azioni della politica comunitaria valutate dal Wwf è stata realizzata da tutti gli Stati membri, ovvero l’istituzione di un sistema amministrativo per la registrazione dei pescherecci. La metà delle azioni (24) è stata compiuta solo parzialmente, mentre le altre non sono state ancora affrontate. Meglio la Commissione europea, che risulta aver realizzato quasi la metà delle azioni di attuazione per la PCP, guadagnando il 47% del punteggio massimo possibile.

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