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Ambiente: mercato del legno illegale, Ue sostiene progetto 'Legal Wood'

16 giugno 2020 | 11.59
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Ambiente: mercato del legno illegale, Ue sostiene progetto 'Legal Wood'

Nonostante l’attuazione del Regolamento Ue 995 del 2010 (Eutr) e i controlli specifici effettuati a carico degli importatori, l’Unione Europea resta uno dei maggiori mercati mondiali di legno e prodotti derivati d’origine illegale. Per le foreste del pianeta, la quota di prelievi abusivi si aggira fra il 15 e il 30% del totale, pari ad un controvalore finanziario di circa 90 miliardi di euro; legname che, secondo Interpol, finisce in buona parte sul mercato europeo. Nell’ambito del programma Life dell’Ue, NepCon sta coordinando il progetto 'Legal wood' basato sulla partecipazione di partner operanti in Italia, Francia, Belgio, Germania, Spagna e Paesi Bassi.

Il progetto, iniziato nel 2019, terminerà nel 2022 e prevede un budget assegnato di 2.445.790 euro. Secondo Jakob Ryding, project manager di NepCon, "è necessario arginare l’importazione di legno illegale e rafforzare l’attuazione della dovuta diligenza negli Stati membri. L’importazione di legno non controllato, sintomatica di forti carenze conoscitive, può esporre gli operatori a specifiche sanzioni. Il progetto Life 'Legal Wood', che coinvolge vari Paesi, intende aumentare la consapevolezza in questo campo attraverso la realizzazione di seminari e altri strumenti informativi gratuiti, volti ad attenuare significativamente l’approvvigionamento di legno illegale”.

Il progetto Life 'Legal wood' coinvolgerà direttamente gli operatori europei addetti alla produzione, importazione e vendita di legno e prodotti derivati (mobili, imballaggi, ecc.). È prevista la realizzazione di seminari e strumenti tecnico-informativi utili alla valutazione del rischio e alla predisposizione della due diligence ai quali operatori e amministrazioni coinvolte nell’applicazione dell’Eutr potranno accedere liberamente.

“Fondamentalmente, il progetto mira a ridurre l’incidenza dei tagli illegali e a favorire la gestione sostenibile delle foreste del pianeta – prosegue Jakob Ryding – Questo può avvenire soltanto se si riesce, insieme agli importatori e alle autorità locali, ad aumentare la consapevolezza e l’efficienza dell’industria europea del legno”.

Fra i partner italiani, Conlegno (legnok.conlegno.eu/) e Etifor (etifor.com/it/). Il primo è un consorzio no-profit che riunisce circa 1.800 imprese, riconosciuto dalla Commissione Europea come monitoring organisation per l’attuazione dell’EUTR e che dal 2013 mette a disposizione degli operatori italiani il proprio sistema di due diligence; il secondo è uno spin-off dell’Università di Padova che offre consulenza a enti e aziende per aiutarli a valorizzare i servizi e i prodotti della natura, la cui esperienza sulle norme di contrasto al legno illegale è ampiamente riconosciuta a livello internazionale.

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