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Rifiuti: i consorzi Ecodom e Remedia si fondono, nasce Erion

16 settembre 2020 | 10.24
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Rifiuti: i consorzi Ecodom e Remedia si fondono, nasce Erion

Ecodom e Remedia, i due consorzi attivi nella gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (i cosiddetti Raee) e dei rifiuti di pile e accumulatori (Rpa), uniscono la loro esperienza e fondano Erion, il primo sistema multi-consortile in grado di offrire ai produttori un servizio a 360 gradi per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici: Raee domestici e professionali, pile e batterie, imballaggi. (Video)

Il sistema Erion è costituito da quattro consorzi no profit orientati ai servizi di conformità normativa e con competenze trasversali: Erion Professional, Erion Weee, Erion Energy ed Erion Packaging.

“Erion diventa l’alleato capace di affiancare i produttori non solo nell’adempimento degli obblighi normativi, ma anche nella realizzazione di iniziative e progetti strategici per sviluppare soluzioni innovative e modelli di business circolari – afferma Giorgio Arienti, co-direttore generale Erion – Con una quota di responsabilità pari al 70% dei Raee domestici gestiti ogni anno in Italia, Erion si pone anche come un soggetto di riferimento sia per quanto riguarda il dialogo con le istituzioni sia per ciò che concerne uno sviluppo più armonico dell’intero settore del riciclo”.

L’immesso sul mercato italiano delle apparecchiature elettroniche professionali in Italia è stimato attorno alle 300mila tonnellate, ma oggi la quota di raccolta non raggiunge il 10%, a fronte di un obbligo normativo che invece pone come target il 65%.

Per questa ragione, oltre ad occuparsi della gestione dei Raee domestici con Erion Weee, il nuovo sistema avrà un consorzio dedicato esclusivamente ai Raee professionali (Erion Professional) che intende contribuire a colmare il divario generato dai bassi tassi di ritorno delle Aee immesse sul mercato con un approccio innovativo e più incisivo volto a stimolare un mercato che sino ad oggi, in Italia, è stato di fatto 'silente'.

Nel 2019 in Italia, sono state raccolte complessivamente quasi 11mila tonnellate di pile e accumulatori portatili, pari a circa il 43% dell’immesso sul mercato, che ammonta a oltre 25mila tonnellate, mentre nel caso degli accumulatori industriali e da veicoli sono state raccolte circa 176mila tonnellate a fronte delle 317mila immesse (fonte: Cdcnpa 2019).

Tuttavia, con la diffusione esponenziale dell’elettronica di consumo, della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili ci saranno sempre più accumulatori da gestire sia per recuperare metalli come cobalto, argento, litio e zinco, sia per evitare il rilascio di sostanze tossiche come mercurio e cromo.  

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