Un 98% di no agli ogm. E' questo l'esito del "referendum" organizzato da Legambiente in molte città d'Italia, un risultato che ribadisce la contrarietà di una buona parte degli italiani al cibo geneticamente modificato e alle colture ogm nel nostro Paese. Sabato scorso Legambiente ha allestito dei presidi informativi in 46 comuni di tutta Italia e ha chiesto agli italiani di scegliere tra le due opzioni ''Italia ogm - se vuoi portare a tavola alimenti transgenici'' e ''Italia no ogm - se vuoi portare a tavola prodotti non Ogm, biologici, tipici e di qualità''.
Delle 8.000 persone che hanno partecipato al referendum il 98% ha optato per un'Italia no ogm mentre solo il 2% dei votanti si è detto a favore del transgenico nel piatto. Un risultato che non sorprende Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, "ma è bene sottolinearlo e ripeterlo quanto più possibile. Specialmente in un momento come questo, in cui siamo in attesa del pronunciamento del Tar del Lazio sul ricorso di un agricoltore friulano contro il decreto che proibisce la semina di mais geneticamente modificato".
"Se il 9 aprile il ricorso fosse accolto - aggiunge Muroni - si rischierebbe di aprire la strada a semine incontrollate di colture geneticamente modificate, introducendo un rischio incalcolabile per i nostri campi, le nostre sementi e quel patrimonio nazionale che sono in nostri prodotti tradizionali e tipici. Ecco perché riteniamo necessario un provvedimento urgente che tuteli l'intero territorio nazionale da possibili semine ogm''. Mobilitazione anche in rete: su facebook, twitter, pinterest, instagram molti utenti stanno pubblicando le foto dei loro piatti preferiti dichiarando "Io mangio #ItaliaNOogm",.
