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Alimenti: con i fiori commestibili la biodiversità si riscopre anche a tavola

16 maggio 2014 | 17.00
LETTURA: 3 minuti

Tantissime le varietà utilizzate in cucina: dalla lavanda alla magnolia, ma anche begonia, geranio, garofano cinese, acacia e sambuco (FOTO)

Alimenti: con i fiori commestibili la biodiversità si riscopre anche a tavola

Roma, 16 mag. -

(Adnkronos) - All’insalata ma anche fritti e caramellati per dessert e così la biodiversità si riscopre anche a tavola. Parliamo dei fiori che rendono la nostra cucina, più colorata, gustosa e anche più economica. Sono infatti, tantissime le varietà di fiori commestibili che “crescono spontaneamente e che una volta facevano parte della nostra tradizione alimentare ” oggi soppiantata dall’industria alimentare . (FOTO)

A spiegare all’Adnkronos come riconoscere i fiori adatti ai nostri palati è Carlo Bagliotti, direttore rivista Slow Food. L’idea può suonare stramba ma basta pensare ai già noti fiori di zucca per far decadere ogni riserva. E così i nostri piatti possono trovare ispirazione da ingredienti come lavanda, magnolia e nasturzio. Ma anche begonia, geranio e garofano cinese. Senza sottovalutare una frittura di erbe, come basilico e salvia. L’importante però è ricordare il momento giusto per cogliere le nostre materie prime. I fiori più utilizzati in cucina sono “i fiori di acacia e di sambuco ”. I primi “ quando fioriscono sugli alberi si presentano uniti a grappolo e sono ottimi fritti ”. In generale, “ il fritto è una metodologia abbastanza utile, anche per i fiori di sambuco che però vanno bene anche caramellati per dessert ”. “ Ma ci sono anche i fiori di borragine, calendula e papavero: ottimi per un fritto misto di fiori di primavera ”.

Prima di avventurarsi però qualche raccomandazione: " è bene cercare nei posti giusti e per chi non ha una guida specializzata, munirsi di un buon manuale". Il rischio di sbagliare, infatti, è sempre dietro l'angolo: " ad esempio c'è una pianta molto simile all'asparago selvatico che ha delle controindicazioni di tossicità".

Inoltre, "è sconsigliato raccogliere fiori in città, ai bordi delle strade dove il carico di inquinamento è molto carico". Per chi sceglie di sperimentare, Bagliotti consiglia una gita fuori porta " abbinando la voglia di conoscere la biodiversità non solo dei luoghi ma anche a tavola".

Infine, non è da sottovalutare l'aspetto economico: "venduti a mazzetto, i fiori sono anche molto economici " rappresentando così un valido aiuto in periodo di crisi.

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