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Turismo: non solo alberghi, anche gli ostelli diventano 'Zero Waste'/Focus

23 maggio 2014 | 12.27
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Una ventina le misure da osservare: dall’ottimizzazione interna della raccolta differenziata attraverso la presenza di isole ecologiche attrezzate per tutte le frazioni merceologiche, ad una particolare attenzione nell’area dei distributori automatici di snack e bevande, dove si creano molti rifiuti, alle informazioni mirate destinate agli ospiti e la riduzione del consumo di carta negli uffici

Turismo: non solo alberghi, anche gli ostelli diventano 'Zero Waste'/Focus

Il progetto si chiama ''Ostelli Zero Waste'' ed è un'iniziativa nata dall'intesa tra Aig (Associazione italiana alberghi per la gioventù) e i consorzi nazionali per il riciclo e il recupero dei rifiuti d'imballaggio: Cial per l'alluminio, Comieco per carta e cartone, Corepla per la plastica, Coreve per il vetro, Ricrea per l'acciaio e Rilegno per il legno. Obiettivo: analizzare la gestione dei rifiuti all'interno di un campione di ostelli italiani e definire le linee guida per una raccolta dei rifiuti più virtuosa e buone pratiche per la sostenibilità delle strutture.

Diventare un ostello 'Zero Waste' "significa da una parte fare al meglio la raccolta differenziata di tutte le frazioni, attraverso una mirata gestione degli spazi e una corretta informazione degli ospiti, dall'altro studiare anche le forniture per capire come arrivare alla riduzione dei rifiuti, dalla carta ai contenitori degli alimenti", spiega all'Adnkronos Enrico Di Nola della cooperativa E.r.i.c.a., partner tecnico del progetto "Ostelli Zero Waste".

Le linee guida saranno presentate il 27 maggio in occasione del convegno ''Rifiuti e sostenibilità nelle strutture ricettive: quali opportunità per il turismo?'', all'Aig Hostel Mergellina "e puntiamo ad applicarle sulle strutture a partire dal prossimo anno". Le linee guida prevedono una ventina di misure da osservare nelle strutture: si va dall’ottimizzazione interna della raccolta differenziata attraverso la presenza di isole ecologiche attrezzate per tutte le frazioni merceologiche; ad una particolare attenzione nell’area dei distributori automatici di snack e bevande, dove si creano molti rifiuti; alle informazioni mirate destinate agli ospiti e la riduzione del consumo di carta negli uffici.

Cinque gli ostelli campione su cui sono stati fatti sopralluoghi (a Torino, Milano, Bologna, Napoli e Cagliari) e realizzate interviste al personale per mettere a punto un’analisi merceologica dei rifiuti prodotti. Le strutture sono state scelte cercando di coprire tutto il territorio e le diverse tipologie di struttura. “Ogni ostello ha le sue caratteristiche peculiari - conlcude Di Nola - ma da questa prima analisi è emersa una generale buona volontà di fare la raccolta differenziata, anche se ognuno si è attrezzato a modo suo”.

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