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Lavoro: a cena 'a casa di', in Italia la moda degli 'home restaurant'

13 gennaio 2015 | 18.20
LETTURA: 4 minuti

I padroni di casa si trasformano in chef, c'è chi lo fa per socializzare e chi perché ha la passione per i fornelli, ma avviare un ristorante in casa propria può diventare un business e un'opportunità di lavoro.

Lavoro: a cena 'a casa di', in Italia la moda degli 'home restaurant'

Più che cucina casareccia è davvero casalinga, e non è riservata a parenti e amici ma può diventare un vero e proprio business. In tempi di crisi ci si può reinventare ristoratori senza fare grossi investimenti, scegliendo di aprire un ristorante in casa. Un po' come succede a Cuba con la formula della casa particular che ora arriva anche in Italia declinata in diversi modi, a seconda delle sensibilità dei padroni di casa: diffondere la gastronomia tipica, dare sfogo alla passione per i fornelli, socializzare e conoscere persone diverse.

Basta avere una cucina, quella di casa va benissimo; un po' di posto per ospitare i commensali, pochi perché è pur sempre una casa; sapersi organizzare e soprattutto destreggiare tra le pentole perché qui a farla da padrone è la qualità. E non servono autorizzazioni del Comune o dell'Asl, spiegano Michele e Daniela (lui giornalista, lei per anni ha lavorato all'interno del Municipio) che a Roma, "grazie all’articolo 1 comma 100 della Legge Finanziaria 2008 n.244 (del 24/12/2007)" hanno aperto ad aprile scorso il loro “Home Restaurant”.

Ospitano fino a 10-12 persone nella loro casa romana (d'estate anche sul terrazzo) a cui offrono prodotti tipici della gastronomia laziale e ricette della tradizione romana con prodotti che variano a seconda della stagione, forniti da piccoli produttori locali e quindi a km zero. Spese? “Giusto quella per un frigorifero più grande di quello che avevamo, 2-3 tavolini pieghevoli e una sistemata al salotto per renderlo più accogliente. Ma per il resto usiamo quello che abbiamo, compresi i piatti, perché l'obiettivo è di sentirsi a casa”, spiega Daniela all'Adnkronos.

Le maggiori soddisfazioni arrivano dai turisti che apprezzano la semplicità, i menù e i prodotti della tradizione di cui Daniela e Michele raccontano anche le storie "e così la visita turistica di Roma prosegue a casa nostra, con le gambe sotto il tavolo”, aggiunge Michele. Si mangia quel che c'è, soprattutto in base alla stagione, ma c'è sempre un minimo di scelta sia tra i primi che tra i secondi piatti, in questo Home Restaurant aperto sulla scorta della passione di questa coppia per la cucina.

Mentre è dalla passione per New York che un'altra coppia, milanese, ha aperto in casa propria, ormai da due anni e mezzo, “Ma' hidden kitchen Supper Club”. Per cenare qui c'è una lista d'attesa di 3mila persone. In questo caso si tratta di un'associazione culturale per la quale il cibo non è l'obiettivo ma il mezzo per favorire condivisione e conoscenza. “Non vogliamo fare i ristoratori, ma dare alle persone la possibilità di incontrarsi”, racconta all'Adnkronos Melissa, che lavora anche nel campo della moda e si è lanciata i questa avventura con il marito Manuele, freelance.

“Avevamo in progetto un trasferimento a New York che poi è sfumato e così abbiamo deciso di portare a Milano un po' di America, importando la formula dei supper club”, spiega Melissa. Successo immediato, come dimostra la lista di attesa. Per partecipare bisogna iscriversi alla loro mailing list, ricevendo date e menù del mese successivo, e i primi 10 si aggiudicano il posto al grande tavolo in cui mangiano insieme persone che non si conoscono. Per garantire l'effetto sorpresa e la socializzazione, non si accettano prenotazioni superiori a 4 persone.

Casi isolati? Non tanto. Basta visitare il sito ceneromane.com, il portale che mette insieme i ristoratori casalinghi nella Capitale, per farsi un'idea. Ce ne sono in ogni quartiere, per tutti i gusti e tutte le tasche: non sempre mangiare "a casa di..." è proprio conveniente, c'è chi offre menù a partire da 120 euro.

Su questo sito si può scegliere di cenare a casa di Maddalena con vista su San Pietro (a partire da 55 euro), da Ruggero in una torre del 1200 a due passi da piazza Navona (a partire da 25 euro), o a Monti a casa di Chiara, pittrice, scultrice e illustratrice che scrive di aver vissuto per 40 anni con Mario Monicelli, e il suo menù casalingo parte da 95 euro se a base di carne o da 120 euro se si preferisce il pesce.

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