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Turismo: 56% turisti spenderebbe di più per un'offerta più sostenibile

01 giugno 2015 | 14.21
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Federturismo fa il punto sulla via green dell'industria turistica italiana

(Infophoto)
(Infophoto)

Per promuovere il turismo italiano gioca un ruolo chiave la sostenibilità. I turisti, infatti, sono sempre più attenti alle mete green, tanto che il 56% si dichiara disposto a spendere di più per una struttura ricettiva più sostenibile. Ne è convinto il presidente di Federturismo, Renzo Iorio che all'Adnkronos fa il punto sulla via green dell'industria turistica italiana.

I dati mondiali, afferma Iorio, “confermano che il numero di viaggiatori alla ricerca di strutture ricettive che garantiscano un maggior rispetto per l’ambiente è in continua crescita. Anche in Italia “dove il 43% degli italiani considera il turismo sostenibile una necessità e il 56% dei turisti sarebbe disposto a spendere di più per una struttura ricettiva più sostenibile”.

Sempre più italiani, infatti, sottolinea il presidente di Federturismo, “guardano con favore alla green economy e sono  convinti che possa rappresentare un’ opportunità di crescita e di occupazione per il nostro Paese. Sono molte ormai le strutture che garantiscono la qualità ambientale agli ospiti e si impegnano a un minor consumo di energia elettrica, gas, acqua”.

Per questo, “dobbiamo avere la consapevolezza che il modello di sviluppo economico verde e sostenibile è un elemento importante per il futuro del turismo italiano”. Negli ultimi anni la crescente sensibilità nei confronti della difesa dell’ambiente e i mutamenti nelle richieste dei turisti, secondo Iorio “hanno influenzato nuove forme di offerta sempre più diversificate e qualificate da parte degli operatori turistici nel rispetto dei canoni della sostenibilità ambientale”. In questo senso, “il turismo è uno dei settori con il maggior numero di iniziative destinate a definirne 'la qualità' in cui proliferano marchi di ogni genere: per gli alberghi, per le spiagge, per le acque balneabili".

Il rischio, "è l’arbitrarietà dei parametri e la scarsa leggibilità reale per il consumatore. Ormai da qualche anno l’industria dell’ospitalità italiana si sta orientando verso una gestione sempre più sostenibile. Ne sono testimonianza numerosi casi aziendali tra i quali l’esperienza del Gruppo alberghiero Accor, che ha lanciato nel 2012 il programma di sviluppo sostenibile Planet 21".

Questo programma, spiega Iorio, "si collega direttamente ai concetti dell’ 'Agenda 21' e al piano d’azione per il 21esimo secolo stabilito al Summit di Rio nel 1992, dal quale emerge la necessità di cambiare i metodi di produzione e di consumo per preservare l’umanità e l’ecosistema. Su questa base Accor ha adottato numerose soluzioni per contribuire allo sviluppo delle comunità locali e ridurre il consumo di acqua ed energia e l’impatto ambientale dei propri alberghi".

Quanto alle priorità per il settore, secondo il presidente di Federturismo, "l’Italia può trovare nel turismo una straordinaria leva di crescita economica e sociale diffusa sui territori e sostenibile nel lungo periodo. Un serio progetto di  crescita, che si articoli intorno a cultura e territorio e faccia quindi del turismo un asse prioritario, non è più rinviabile".

Per questo, "è cruciale far avanzare il più rapidamente possibile la Riforma del Titolo V nel senso di trasferire il turismo dall’ attuale inefficace e dispendiosa competenza esclusiva delle Regioni alla competenza esclusiva dello Stato e del governo centrale".

"Affinché il nostro Paese cresca in visibilità e sia più facilmente raggiungibile è ora importante che il Governo intervenga sui nodi ancora irrisolti tra cui: la questione dell’Enit a un anno dal suo commissariamento, la tassa di soggiorno che deve essere necessariamente più equa  non potendo gravare solo sulle strutture alberghiere, una politica fiscale e finanziaria che non freni l’impresa turistica sul mercato internazionale" conclude Iorio. 

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