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Ambiente: al secondo posto delle news preferite dagli italiani

13 aprile 2017 | 14.07
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(Fotogramma)
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Subito dopo le notizie di politica, sono quelle di ambiente le più ricercate e lette dagli italiani, e vengono addirittura prima delle news legate ai grandi problemi socioeconomici, arte e spettacolo, stili di vita e sport. Non solo: gli italiani lamentano anche di trovare le notizie ambientali agli ultimi posti nella frequenza o nella visibilità dei temi trattati da notiziari tv, stampa cartacea e web. A rilevarlo è l’indagine "Newsparade. Il buon giornalismo, la hit delle notizie", realizzata da Swg per il Premio Luchetta e che sarà presentata il 21 aprile.

Nella 'hit' delle notizie che interessano di più agli italiani, è la politica ad occupare il primo posto (47% delle preferenze), seguita da ambiente (38%) e cronaca italiana (38%), i grandi problemi socioeconomici come immigrazione e povertà (36%), le arti (cinema, teatro, musica e mostre, con 33%), confronto di idee, opinioni e riflessioni (32%), innovazione (32%), stili di vita (alimentazione, moda, costume, con il 31%), il mondo del lavoro (31%). Lo sport si ferma al 28%, la politica estera al 20%, la finanza al 14%.

Tra uomini e donne, però, le preferenze variano: i primi sono più attenti a sport, finanza e politica; le seconde agli eventi di cronaca, alle notizie che toccano la vita delle persone e alle novità legate all'universo culturale. Dato certo non trascurabile è quello anagrafico: fra gli over 55 ben 6 italiani su 10 si concentrano sulle news legate alla politica nazionale.

Ma quali sono le fonti a cui si fa più ricorso per essere sempre aggiornati? Per quasi 1 italiano su 3 la tv resta riferimento immediato e affidabile: per il 32% nel caso avvenimenti esteri, per il 30% nel caso della cronaca italiana, per il 28% nel caso della politica, per il 25% rispetto ai temi sociali e solo per il 21% in rapporto all’economia.

Al secondo posto, per una fascia che gravita dal 19% al 13% sulla base dei temi, l’affidabilità della fonte premia i quotidiani online. Ma è interessante osservare anche il 'combinato disposto': i quotidiani nella loro dimensione cartacea più web reggono la concorrenza della tv e il dato d’insieme risulta più consultato sui temi della politica e dell’economia.

Gli altri media, fatta eccezione per i settimanali in tema di economia, si spartiscono con minore incidenza l’attenzione dei cittadini, i social in particolare risultano di esiguo interesse quando si tratta di andare a cercare le ultime notizie. Indice, questo, di una certa consapevolezza e responsabilità da parte dei cittadini rispetto alla scarsa capacità di quei mezzi di surrogare la mission dei media.

Questo scenario cambia tuttavia all’irrompere di una breaking news, come nel caso di catastrofi o attentati terroristici: in questo caso gli italiani fanno affidamento soprattutto sulle news tv (quasi 7 su 10), mentre i siti dei quotidiani e i social network si spartiscono la fetta residua. Passata l’emergenza e appresa la notizia, per approfondirla si resta davanti alla tv o sui siti dei quotidiani (1 italiano su 2), ma anche i social network si dimostrano competitivi.

Ma nei fatti, oggi, cosa si intende per “buon giornalismo”? Per 9 italiani su 10 è la capacità di approfondire la notizia, mentre 1 italiano su 2 ritiene che non abbia alcuna importanza la capacità del giornalista di dare una propria interpretazione dei fatti. Il 92% degli intervistati ha deprecato la tendenza a caricare l’informazione di elementi che ‘accrescono la reazione emotiva’.

Gli italiani, poi, danno i voti: il 56% ha ancora fiducia nel giornalismo, ma quasi 6 italiani su 10 (59%) affermano che i media non svolgono bene il loro compito di fornire un’informazione adeguata e libera. Sono i giornali di carta a vincere il primato nella percezione dei cittadini, con il 71% di affidabilità secondo gli intervistati, mentre le tv e la radio seguono appena dietro, totalizzando il 67%. Fanalino di coda nel buon giornalismo percepito sono i talk show, dietro persino i social network.

A proposito di informazione ed emotività, gli italiani dimostrano però una certa ambivalenza: se richiedono sobrietà nel modo di dare la notizia, restano saldamente ancorati al rito della ‘tv del dolore’: 3 italiani su 4 (76%) dichiarano di apprezzare i programmi che espongono la vita e gli eventi drammatici delle persone, anche se il 91% si dichiara consapevole della spettacolarizzazione di questo modo di fare tv.

L’indagine "Newsparade. Il buon giornalismo, la hit delle notizie" è stata realizzata fra il 28 e il 30 marzo 2017, sulla base di un campione nazionale di 1500 soggetti maggiorenni rappresentativi per area geografica, genere ed età.

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