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Mobilità, più di 9 milioni di veicoli alternativi in Italia nel 2025

26 ottobre 2017 | 10.46
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(Fotolia)
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Nel 2025 in Italia, seguendo le previsioni più ottimistiche, su circa 35 milioni di veicoli in circolazione, più di 9 milioni saranno alimentati da fonti a minimo o nessun impatto ambientale. Di questi, circa 3,5 milioni saranno veicoli ibridi ed elettrici mentre 5,8 milioni si distribuiranno tra Gpl e Gnc (gas naturale compresso). E' quanto emerge dal rapporto 'Mobilità Sostenibile: soluzioni energetiche, tecnologie e opportunità di business', presentato oggi presso la sede di Assolombarda, che descrive lo scenario della mobilità sostenibile in Italia e in Europa fino al 2025.

Secondo il rapporto, elaborato dal Gruppo Energia di Assolombarda e ha visto il coinvolgimento diretto di Cesi (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano), come project leader, A2A, Edison, Enel, Eni, Italgas, Innogy, Saipem e Snam, l’Italia è già oggi prima in Europa per autovetture meno inquinanti in circolazione. Nel 2016, in particolare, il nostro Paese è stato il primo nel Continente per autovetture alternative immatricolate: 185mila, oltre il doppio di quelle francesi e inglesi e quasi il triplo di quelle tedesche.

"In Italia, il settore dei trasporti contribuisce per più di 1/4 alle emissioni climalteranti. Per rendere più salubri le nostre città è fondamentale, pertanto, una transizione verso una mobilità più sostenibile. Seguendo i risultati dello studio realizzato insieme ad Assolombarda, la via della completa elettrificazione dei veicoli è un processo pressoché inarrestabile che, nel lungo periodo, garantirà la maggiore sostenibilità ambientale, soprattutto per quanto riguarda la diminuzione delle emissioni globali di CO2, così come per la drastica riduzione dell’inquinamento acustico e delle emissioni locali; mentre, nel breve-medio termine, i biocarburanti, il Gpl e il metano sono ancora i combustibili alternativi più diffusi", afferma Matteo Codazzi, amministratore delegato di Cesi.

Per garantire efficienza e stabilità delle reti elettriche, utility e service provider stanno mettendo a punto nuove tecnologie di ricarica sempre più sofisticate.

Attraverso lo 'smart charging', ad esempio, la ricarica avviene in maniera 'controllata', in modo da non compromettere la rete negli orari in cui si registrano picchi di domanda, mentre, tramite il cosiddetto 'Vehicle-to-Grid', le auto elettriche, invertendo il flusso energetico delle proprie batterie, contribuiranno alla stabilità e alla sicurezza della rete.

"Non pensiamo a queste come a tecnologie futuribili. Proprio in questi giorni, infatti, in Cesi stiamo lavorando alla prova e alla qualifica delle nuove colonnine di ricarica bidirezionali per il 'Vehicle-to-Grid', al fine di garantirne la funzionalità costante e la perfetta integrabilità nel sistema elettrico", dichiara Codazzi che, sul fronte regolatorio, spinge "con forza nella direzione sia di un coordinamento efficace dei fondi stanziati dal Pnire sia verso la conferma oltre il 2019, da parte dell’Autorità, delle vigenti tariffe per la ricarica nei punti pubblici, fino a che il mercato non si sarà sviluppato".

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