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E' boom vino biologico

19 aprile 2018 | 10.35
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Cresce il vino biologico nel mondo, in particolare in Europa e in Italia. Già nel 2016 nel mondo gli ettari di vigneto biologico erano 380.000, oltre il 5% dell’intera superficie a vite. Questa superficie è concentrata in Europa: i 328mila ettari di vigneto biologico del Vecchio continente pesano già per l’8,5% del totale, e continuano a crescere.

E nel Vecchio Continente un posto d’onore è riservato all’Italia, dove si trovano ben un terzo dei vigneti biologici europei e dove il tasso di crescita ha dell’impressionante: “Nel 2012 coltivavamo con metodo biologico 52.000 ettari, nel 2016 la superficie ha superato i 103.500: un raddoppio in soli quattro anni, il segnale più evidente che il mercato del vino ha imboccato la strada della sostenibilità", spiega Mariagrazia Mammuccini, viticoltrice in Toscana e consigliere delegato di FederBio.

In Italia nel 2016 la superficie a vigneto biologico è aumentata del 23,8% a livello nazionale, ma con picchi superiori al 40% in sette regioni; in Basilicata si è sfiorato il raddoppio in un anno, da 539 ettari a 1065.

La produzione di vino biologico italiano è di circa 500 milioni di litri, destinati al canale delle enoteche, dei negozi specializzati in prodotti biologici, alla grande distribuzione (in cui nel 2016 le vendite sono aumentate di un eloquente 65% per gli spumanti bio, dell’85% per i vini Doc e Docg e di un incredibile 118% per i vini a indicazione geografica), alle vendite dirette nelle aziende agricole e all’agriturismo, alla ristorazione di qualità.

Nell’ultimo anno nei supermercati italiani le vendite di vini biologici piemontesi sono aumentate del 415%, quelle dei vini bio dell’Emilia Romagna del 233%. A +176% i vini biologici siciliani, +107% per quelli delle Marche, +70% per i toscani, e così via, tutti con segno positivo.

Il successo non è solo sul mercato interno, anzi: cresce l’export (che rappresenta ancora lo sbocco più significativo per le cantine biologiche italiane). I mercati più rilevanti sono Germania, Stati Uniti, Svezia, Canada, Svizzera, con una sorprendente Cina come sesta destinazione, seguita da Regno Unito, Giappone e qualche altra decina di mercati di peso minore.

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