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La denuncia: "Pesci allevati illegalmente in Europa"

28 novembre 2018 | 12.44
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Foto Ciwf
Foto Ciwf

Pesci allevati in condizioni di sovraffollamento, pescati e macellati non rispettando la legge, con lunghe agonie e grande sofferenza. La denuncia arriva da Ciwf che nel 2018 ha girato delle immagini in allevamenti europei (Francia e Grecia) di trote, orate, branzini, anguille e storioni. Gli allevamenti visitati riforniscono grandi supermercati in tutta l’Ue. I pesci, ricorda l'organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento, sono esseri senzienti e, come tutti gli altri animali, sono in grado di provare sofferenza e dolore.

Il loro benessere va tutelato eppure molti paesi, fra cui l'Italia, usano attualmente dispositivi di stordimento la cui efficacia, secondo il Ciwf, non è scientificamente comprovata. Il regolamento Ue in materia di macellazione (1099/2009) richiede che i pesci siano tutelati: prevede che non provino sofferenze non necessarie durante l’abbattimento. Secondo la Commissione europea, la conformità al Regolamento è garantita dall'aderenza alle Linee guida della Organizzazione mondiale della salute animale (Oie) in materia di stordimento e abbattimento del pesce da allevamento, sottoscritte da tutti gli Stati membri.

Una recente relazione della Commissione, tuttavia, ha stabilito che la maggior parte degli Stati membri oggetto di indagine, Italia compresa, attualmente viola dette linee guida. Molti produttori infatti, sottolinea il Ciwf, utilizzano metodi di macellazione considerati crudeli dall’Oie. Per questo Ciwf chiede al ministro della Salute di introdurre misure immediate che obblighino all’uso di metodi di macellazione che evitino sofferenze inutili ai pesci.

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