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Clima: dal riciclo ai prodotti km 0, i buoni propositi degli italiani per 2019

09 gennaio 2019 | 12.21
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(Fotolia)
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Dal riciclo ai prodotti locali e di stagione fino alla riduzione della produzione dei rifiuti: le iniziative a favore del clima sono sicuramente tra i buoni propositi per il 2019 degli italiani. E' quanto emerge da un'indagine realizzata dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), che analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell'Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina. Questa terza ondata di risultati è incentrata sugli impegni dei cittadini per il 2019 e sulla percezione, da parte degli stessi, non solo delle misure adottate dai rispettivi governi e dalle istituzioni pubbliche internazionali per contrastare i cambiamenti climatici, ma anche dei livelli di responsabilità nell’ambito di tale lotta.

Tra i buoni propositi in ambito climatico il riciclaggio è il più popolare: il 71% degli italiani, infatti, è propenso a riciclare nei prossimi dodici mesi. Il podio delle iniziative a favore dell’ambiente è completato dall’acquisto di prodotti locali/di stagione (47%) e dalla riduzione della quantità di rifiuti (42%).

Tra i buoni propositi anche: la riduzione del consumo elettrico (40%); lo stop all'acquisto di prodotti in plastica (35%); la riduzione dei consumi in generale (35%); l'utilizzo dei mezzi pubblici al posto dell’auto (30%); l'utilizzo della bicicletta (27%); l'energia verde (25%) e la diminuzione dei viaggi in aereo (6%). Dall’indagine emergono tuttavia anche differenze tra determinati gruppi della società italiana: gli uomini che si dichiarano disposti a comprare prodotti locali/di stagione nel 2019 sono solo il 42%, contro un 51% di donne pronte a farlo.

Secondo gli italiani sono proprio i cittadini a dover svolgere il ruolo maggiore nella lotta ai cambiamenti climatici, e solo dopo di loro il governo nazionale, l’Unione europea e le imprese: più di un italiano su tre (37%) pensa di dover essere in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.

Tuttavia, gli italiani mostrano un elevato grado di scetticismo in relazione all’efficacia delle istituzioni nella lotta ai cambiamenti climatici. Se da un lato il 48% degli italiani descrive come “efficaci” le proprie iniziative, dall’altro solo il 18% ritiene che le misure attuate dal governo nazionale lo siano altrettanto. Analogamente, sono solo il 20% coloro che ritengono efficaci le misure delle organizzazioni internazionali.

Quanto osservato in Italia sostanzialmente rispecchia le sensazioni registrate più in generale nell’Unione europea: il 31% degli europei ritiene che, per quanto riguarda le azioni a favore del clima, il grosso della responsabilità ricada sui cittadini. Va tuttavia sottolineato che in altri continenti, invece, le opinioni sono diverse: il 40% dei cinesi e il 25% degli americani attribuiscono la responsabilità in primo luogo a organizzazioni internazionali quali le Nazioni Unite o la Banca mondiale e solo in seconda battuta ai cittadini.

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