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Alimenti: Food Waste, 370 g a settimana a famiglia in pattumiera

15 novembre 2019 | 13.18
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(Fotolia)
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Un totale in media di 370 g a settimana per famiglia di cibo gettato nella pattumiera, soprattutto verdura, frutta fresca e pane. A tanto ammonta il dato italiano dello spreco alimentare che confrontato con quello di altri Paesi europei risulta allineato con quello olandese e di molto inferiore a quello spagnolo, tedesco e ungherese.

Di food waste si è discusso oggi in occasione della II edizione della giornata della nutrizione, 'Nutrinformarsi: lo spreco nel piatto', organizzata dal Crea Alimenti e Nutrizione, presso cui è istituito l’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari, che realizza studi scientifici, diffonde informazioni e dati e promuove buone pratiche sulla generazione di eccedenze alimentari e sul loro recupero.

In questo ambito, l’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari del Crea ha realizzato la prima indagine comparativa, con dati armonizzati, provenienti da diversi Paesi europei (Olanda, Spagna, Germania e Ungheria). Lo studio, effettuato nel 2018, ha interessato 1.142 famiglie rappresentative della popolazione italiana, coinvolgendo i responsabili degli acquisti alimentari e della preparazione dei pasti. Il campione è stato selezionato nel rispetto di genere, età, livello di istruzione e reddito e per dimensione della famiglia.

Ne è emerso che il 77% delle famiglie intervistate ha gettato via del cibo nella settimana precedente all’indagine, percentuale che si riduce con l’aumentare dell’età del responsabile acquisti, con il diminuire del reddito e in famiglie che vivono al Sud e Isole. Lo spreco maggiore si è riscontrato nei nuclei composti da una persona e nei segmenti di età più giovane.

I prodotti alimentari più sprecati sono verdura, frutta fresca e pane, seguiti da pasta, patate, uova, budini, derivati del latte (yogurt, formaggi), per un totale in media di 370 g/settimana/famiglia. Il dato italiano sullo spreco alimentare è allineato con quello olandese (365 g/settimana) e molto inferiore a quello spagnolo (534 g/settimana), tedesco (534 g/settimana) e ungherese (464 g/settimana).

Sempre secondo l’indagine Crea, la crescente attenzione nei confronti del tema dello spreco è, inoltre, ampiamente diffusa in Italia, al punto che più della metà del campione intervistato condanna fermamente la pratica di gettare via il cibo, riconoscendone l’impatto negativo e le ricadute in diversi ambiti: economico (70%), sociale (conseguenze su disponibilità di cibo nel mondo, 59%) e ambientale (55%).

Le famiglie italiane, infine, si dichiarano capaci di gestire le attività in cucina, fattore di rilevante prevenzione: circa due terzi degli intervistati, infatti, dichiara di pianificare gli acquisti e di non fare acquisti di impulso, meno di un quinto afferma di non saper riutilizzare gli avanzi o pianificare le giuste quantità di alimenti da acquistare e solo il 5% sostiene di non finire quello che ha nel piatto e di non conservare gli avanzi. Tuttavia solo il 42% decide in anticipo i menù settimanali.

"Quello a cui siamo assistendo - osserva Laura Rossi, coordinatore dell’Osservatorio e ricercatrice del Crea Alimenti e Nutrizione - è un vero e proprio cambio di passo per lo spreco alimentare, inteso come tassello fondamentale dello sviluppo sostenibile. Dalle istituzioni internazionali e nazionali, dagli operatori economici e sociali, dai banchi alimentari e perfino da semplici cittadini, che ridistribuiscono a livello territoriale le eccedenze alimentari agli indigenti, arrivano segnali forti di una crescente sensibilità su questi temi: normative specifiche, progetti educativi mirati e nuove modalità di gestione dei prodotti alimentari sia nelle aziende che a casa".

"L’Osservatorio su sprechi alimentari e recupero delle eccedenze è un tassello strategico per il buon funzionamento della legge antisprechi e per poter pianificare di conseguenza politiche di ampio respiro", spiega Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura Camera e prima firmataria della legge 166/2016.

"Ad oggi ci siamo dovuti confrontare con analisi e numeri parziali, mentre per agire in modo mirato sugli anelli della filiera più fragili è necessario monitorare il fenomeno in modo oggettivo. L’osservatorio del Crea sarà un punto di riferimento per il lavoro del Tavolo sulla lotta agli sprechi e sugli aiuti alimentari per le persone indigenti, che la scorsa settimana ha avuto nuovo avvio grazie alla ministra Bellanova. Ringrazio il Crea che oggi, con la presentazione della sua prima indagine, ha confermato che l’Italia è all’avanguardia in Europa su questi temi", conclude Gadda.

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