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A Tor Fiscale ‘la grande bellezza’ di Roma da restituire ai cittadini

20 giugno 2014 | 12.20
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L’area, inserita nel municipio VII della capitale ed estesa nel quartiere Tuscolano, è la protagonista di Roma for denCity, il progetto che il team dell’Università RomaTre porta al Solar Decathlon Europe 2014

A Tor Fiscale ‘la grande bellezza’ di Roma da restituire ai cittadini

E’ l’area di Tor Fiscale, inserita nel municipio VII di Roma ed estesa nel quartiere Tuscolano, la protagonista di Roma for denCity, il progetto che il team dell’Università RomaTre porta al Solar Decathlon Europe 2014 e che prevede, oltre agli edifici a energia positiva, anche la riqualificazione della zona che prende il nome da una torre costruita nel XIII secolo e che si trova all’intersezione degli acquedotti Claudio e Marcio. Un’area periferica che, accanto alle criticità, vanta anche la presenza del Parco degli Acquedotti, area archeologica scelta come set per la sua bellezza per film indimenticabili, da “Mamma Roma” di Pasolini a “La grande bellezza” di Sorrentino.

“Abbiamo individuato a Roma uno dei problemi che accomuna la Capitale a tante altre metropoli del mondo, soprattutto quelle calde: le baraccopoli o città informali, insediamenti in cui ci sono condizioni di vita disagevoli che vanno risanate - spiega all’Adnkronos Chiara Tonelli, Faculty Advisor che coordina il progetto - Roma presenta tanti quartieri di questo genere, ma ne abbiamo identificato uno in particolare, per la natura delle baracche che insistono sui resti archeologici dell’acquedotto Appio Claudio di matrice Romana e dell’acquedotto Felice di matrice rinascimentale, che si incontrano in un punto meraviglioso che è il Parco degli Acquedotti di Tor Fiscale”.

“Lì - continua - abbiamo pensato di intervenire anche in maniera simbolica per richiamare la grande bellezza della nostra città che deve ritrovare la sua via sostenibile. Per questo uno dei titoli del progetto è ‘The great Sustainable Beauty’ a richiamare il fatto che Roma ha la possibilità di recuperare quello che aveva e di creare un quartiere attrattivo anche se in periferia”.

Un quartiere smart, quello pensato dal team di RomaTre, i cui abitanti, secondo il progetto, “accedono a tutti i servizi tramite una smart card, dalla casa al bike sharing e il carsharing, fino ai luoghi di lavoro adatti a questa tipologia di utenti: co-working e fablab”, aggiunge la Tonelli.

In particolare, il fablab, sempre secondo il progetto, diventerebbe il luogo in cui portare vecchi oggetti che, invece di essere buttati via, possono essere ripristinati e avere una seconda vita. Alla base del progetto, infatti, la filosofia “da cosa nasce cosa” e l’idea è di utilizzare ogni singolo materiale di scarto per trasformarlo in nuovo materiale da rimettere in uso all’interno del quartiere.

Acqua piovana compresa che grazie a un sistema di canaline arriva in tre serbatoi di quartiere per essere poi utilizzata per l’irrigazione degli orti urbani previsti nel progetto, per restituire lo spazio alla sua vocazione agricola, e la pulizia del quartiere.

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