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Spazio: Valsecchi (Iaps), nessuno schianto di asteroide in vista

08 giugno 2015 | 20.31
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"Una balla colossale", spiega all'Adnkronos Giovanni Valsecchi

Ricostruzione grafica della Nasa mostra un veicolo spaziale che cattura un masso da un asteroide (Xinhua)
Ricostruzione grafica della Nasa mostra un veicolo spaziale che cattura un masso da un asteroide (Xinhua)

Nessuno schianto di asteroide in vista. "In questo momento non conosciamo nessun asteroide che abbia una probabilità significativa di cadere sulla Terra nei prossimi 100 anni". Così Giovanni Valsecchi, ricercatore Iaps - Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali, risponde all''allarme' che circola sul web circa la caduta di un corpo celeste in grado di cancellare la civiltà. La fine del mondo, a quanto pare predetta da teorici religiosi, è datata settembre 2015 e avrebbe inizio con lo schianto di un asteroide, tra il 22 e il 28 settembre, cui seguirebbero 7 anni di 'tribolazione'.

"Una balla colossale - spiega all'Adnkronos lo scienziato chiarendo che gli asteroidi sono continuamente monitorati - A settembre, poi, non c'è nulla di significativo che passi nell'orbita della Luna. Detto questo, che un asteroide delle dimensioni di una decina di chilometri, in grado di cancellare l'umanità dal pianeta, cada sulla Terra è un'eventualità che si può verificare ad intervalli di circa 100 milioni di anni".

La frequenza, stimata, si abbassa quanto più si riducono le dimensioni di questi oggetti. Così per asteroidi di un chilometro si parla di "un milione di anni". Mentre di quelli grandi come un'auto "ne cadono uno all'anno: fanno un botto paragonabile alla bomba di Hiroshima ma non hanno nessuna conseguenza perché bruciano nelle parti alte dell'atmosfera, se sono grossi da fare qualche danno allora i tempi scala si allungano. Eventi interessanti ne avvengono uno ogni mezzo secolo circa". Come il bolide che si è schiantato sulla città russa di Celjabinsk due anni fa.

Gli asteroidi di almeno "un chilometro sarebbero, invece, in grado di provocare il cosiddetto 'inverno nucleare'. Gli effetti pericolosi sono le conseguenze a valle: lo scatenamento di incendi su vastissima scala e l'abbassamento delle radiazioni solari causato dalle polveri che vanno nell'atmosfera fino a spargersi intorno alla Terra. Se cadono in mare il pericolo è rappresentato dall'eventuale tsunami". Comunque, nessun asteroide in grado di provocare la fine della civiltà è in vista.

Mentre la comunità scientifica non smette di osservare e studiare lo spazio. "Ad oggi - conclude lo scienziato - conosciamo tutti gli oggetti di grandi dimensioni; per quelli più piccoli il 'catalogo' sarà completato nel giro di alcuni decenni". Progressi importanti perché se "scopriamo per tempo questi oggetti siamo in grado di sviluppare la tecnologia per defletterlo, deviarlo leggermente".

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