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Animali: Lav ad Anci, stop a ordinanze ammazza-nutrie

29 gennaio 2016 | 11.57
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Dal 2 febbraio 2016 le ordinanze comunali relative alla gestione delle nutrie dovranno essere ritirate perché illegittime. È l’effetto del collegato ambientale alla legge di stabilità approvata il 28 dicembre scorso, che all’articolo 7 della legge, impone che la gestione delle nutrie sia conforme alle previsioni imposte dalla legge nazionale sulla tutela degli animali selvatici, in particolare dall’art.19 della L.157/92.

A ricordarlo è la Lav che ha inviato una raccomandata urgente al presidente dell'Anci Piero Fassino perché provveda a informare tutti i Comuni in relazione a questa importante scadenza. Saranno infatti le Province a dover provvedere all'eventuale stesura di nuovi piani di controllo che, in prima istanza, dovranno prevedere esclusivamente l'utilizzo di metodi incruenti, così come disposto dal suddetto articolo 19 della legge 157/92.

"Dal 2 febbraio prossimo le modalità gestionali delle nutrie devono essere modificate così come imposto dalla legge – sottolinea Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV, settore Animali Selvatici – i sindaci devono quindi annullare le loro ordinanze ammazza-nutrie e fare un passo indietro perché non più competenti sul tema".

La Lav vigilerà con tutte le sue Sedi locali sull’applicazione della nuova norma. Il rischio concreto secondo gli animalisti è infatti che le uccisioni continuino indisturbate sulla base della normativa previgente. Ciò comporterà la denuncia dei responsabili delle uccisioni per violazione dell’art.544 bis del codice penale, che per l’uccisione di un animale prevede la reclusione fino a due anni.

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