"In Kia abbiamo investito su più tecnologie alternative, abbiamo ibridi, ibridi plug-in, modelli full electric. Sono soluzioni importanti, e continueremo a svilupparle, ma abbiamo comunque grandi progetti sul diesel, come dimostra la Stinger". Così Micheal Cole, Chief Operating Officer di Kia Motors Europe, ribadisce come il marchio coreano di non creda - nonostante gli scandali e le polemiche - alla 'fine' di una motorizzazione, quella diesel, che "in Europa per noi vale il 40% sulle nostre vendite e pensiamo rimarrà una soluzione importante".
Un esempio arriva proprio dalla Stinger, la coupé quattro posti top di gamma presentata prima a Detroit e poi in Europa: fra le tre motorizzazioni di partenza della Stinger, al fianco del 2.0 turbo benzina da 250 Cv e del 6 cilindri a V 3.3 biturbo da 370 Cv, è evidente che in Europa l'attenzione maggiore del mercato sarà riservata al potente 2.2 turbodiesel da 202 Cv.
"Certo - aggiunge Cole - "in futuro un motore a gasolio magari sarà difficile da giustificare nelle vetture più piccole, come vediamo già con il calo nei segmenti A e B, ma pensiamo che questa soluzione rimarrà per i modelli di livello superiore, con motori più grandi, dove sarà possibile assorbire i costi maggiori. E credo che questo valga soprattutto per l'Europa dove i consumatori sono pronti a pagare di più per avere prestazioni migliori".
Anche perché Kia - spiega Cole - non crede che la ricerca di motori più puliti, in vista delle future normative europee, escluda automaticamente dal mercato quelli a gasolio: "Noi continuiamo a investirci, perché pensiamo che nel portafoglio di prodotti Kia il diesel ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi di CO2: il settore non può abbandonare questa motorizzazione, dobbiamo solo trovare le soluzioni tecnologiche per renderla più efficiente".
Cole riconosce che "tutte le case comprendono e condividono l'impegno a ridurre" le emissioni visto che i nuovi target in discussione fino al 2030 vanno in questa direzione".
"Per l'industria automobilistica saranno una grande sfida, visto che i test saranno più difficili da superare. Ma non dimentichiamo che ci sono anche altre fonti di inquinamento e l'automobile non può essere la vittima" delle scelte politiche, aggiunge, "il nostro settore non può farsi carico di tutto il peso di ridurre le emissioni".
Oltre al valore delle soluzioni tecnologiche adottate per la Stinger, Cole sottolinea comunque le ricadute di immagine legate a questo nuovo modello "soprattutto sul fronte emozionale. Kia ha compiuto una grande transizione e si è mossa negli ultimi 10 anni per essere riconosciuta come un brand che offre design e qualità". Ormai - aggiunge -il marchio coreano "compete nei segmenti chiave in Europa: ma sentivamo che nel 2017 che c'era la possibilità di proporsi nella fascia alta in un modo diverso".
"Se fino a oggi i prodotti Kia erano molto 'razionali' il nostro obiettivo nei prossimi 5-10 anni - ribadisce l'ad di Kia Europe - è quello di essere riconosciuti come un marchio guidato dal design sportivo e innovativo".
Per la Stinger, aggiunge, "non siamo troppo preoccupati dai volumi" in Europa visto che "sono gli Usa" il mercato naturale di questo modello. Ma i piani di Kia restano comunque ambiziosi: "A livello globale nel 2016 abbiamo chiuso poco sopra le 3 milioni di unità vendute e per il 2017 puntiamo a 3,17 milioni. In Europa, cresciamo da 8 anni consecutivi e non vogliamo fermarci: nel 2016 la nostra quota ha toccato il 2,9% e quest'anno puntiamo a superare la soglia del 3%. E' un target sul quale siamo piuttosto fiduciosi".