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Sos rondini, colpa del clima

30 novembre 2018 | 14.08
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Sos rondini, colpa del clima

Molto studiata dagli scienziati, la rondine è una specie di estremo valore simbolico e culturale anche per la sua filopatria, termine che in zoologia indica la tendenza di alcune specie di animali a tornare 'casa', anche dopo una lunga migrazione. Ma se, secondo un vecchio adagio, una rondine non fa primavera, la saggezza popolare andrebbe aggiornata perché con i cambiamenti climatici e in assenza di mezze stagioni, il collegamento potrebbe definitivamente saltare.

E' proprio il clima, infatti, una delle cause del declino demografico della specie. Insomma, ci sono sempre meno rondini, così come sempre meno primavere. La soluzione? Potrebbe arrivare dalla ricerca, in particolare quella che ha appena svelato il genoma della rondine, lo 'scrigno' che custodisce i meccanismi biologici che su scala globale determinano tale declino e i processi evolutivi che potrebbero garantire l’adattamento delle popolazioni e la sopravvivenza della specie in un’epoca di grandi cambiamenti ambientali.

Il sequenziamento del genoma della rondine è il frutto di uno sforzo di ricerca internazionale. Lo studio, coordinato da ricercatori dell’Università Statale di Milano, è appena stato pubblicato su Gigascience.

Quello della rondine è uno dei genomi di più elevata qualità finora prodotti nel mondo, e da oggi a disposizione di tutta la comunità scientifica. Il sequenziamento del DNA della rondine è il risultato della collaborazione tra due gruppi dell’Università Statale di Milano - Dipartimenti di Scienze e Politiche Ambientali e di Bioscienze cui hanno concorso anche la California State Polytechnic University e l’Università di Pavia, con il contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi onlus.

Tutto ciò che gli organismi sono (ovvero il loro ‘fenotipo’), dalla fisiologia alla morfologia al comportamento, dipende dai condizionamenti ambientali e dal substrato genetico. Lo studio del controllo genetico del fenotipo è da sempre limitato dalla mancanza di conoscenza dettagliata del genoma, il libro della vita che contiene l’informazione genetica, codificata nel DNA.

La nostra capacità di ‘assemblare’ i genomi, ossia di ricostruire l’intera informazione genetica su ciascun cromosoma senza lacune e senza errori, ha avuto una svolta quest’anno con l’avvento e il perfezionamento di una tecnica che consente di visualizzare singole molecole di DNA mentre scorrono all’interno di veri e propri canali di silicone di dimensione nanometrica.

Sfruttando questo approccio, sviluppato dall’azienda californiana Bionano Genomics e disponibile presso il Functional Genomics Center di Zurigo, e combinandolo con la tecnologia delle read lunghe di Pacific Biosciences, la ricerca sulla rondine ha consentito di produrre un assemblaggio del genoma di qualità senza precedenti per una specie selvatica e per molti aspetti comparabile a quella del genoma umano e del topo.

Pur in assenza di conoscenze sull’intero genoma, studi precedenti sulla rondine e su altre specie di uccelli avevano già dimostrato la forte componente genetica di caratteri chiave per la sopravvivenza, quali la migrazione o la riproduzione. La conoscenza della sequenza genomica della rondine sarà la chiave per individuare i geni che controllano l’espressione di tutti i caratteri fondamentali della storia vitale di questa specie, che ne determinano la variabilità individuale.

Il progetto che ha condotto all’identificazione del genoma della rondine si è svolto nell’ambito del Vertebrate Genomes Project, un colossale sforzo internazionale finalizzato al sequenziamento, nei prossimi anni, del genoma di tutte le oltre 66.000 specie di vertebrati viventi. Il risultato del progetto sarà una vera e propria arca genomica, contenente l’informazione genetica di tutte le specie di vertebrati, molte delle quali in declino o in via di estinzione.

Di questo progetto fanno parte diversi importanti centri di ricerca nel mondo, tra cui il Vertebrate Genome Laboratory (VGL), della Rockefeller University di New York, e il Wellcome Sanger Institute in Inghilterra e, per l’Italia, l’Università degli Studi di Milano, sotto il coordinamento di Giulio Formenti e Nicola Saino.

Il progetto genoma della rondine e gli studi sulle sue popolazioni coinvolgeranno le scuole superiori del territorio: tra queste, l’I.I.S Cesaris di Casalpusterlengo (Lodi), i cui studenti, nell’ambito dei tirocini Scuola-Lavoro, parteciperanno ai censimenti delle rondini nel lodigiano.

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