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Catalogna come la Scozia, 9 novembre referendum sull'indipendenza. Governo contrario: è incostituzionale

27 settembre 2014 | 10.49
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Il premier della regione autonoma spagnola Artur Mas: "Siamo aperti alla possibilità di trattare ma non possiamo cadere nell'immobilismo". Madrid ha già avviato le procedure per il ricorso

(Infophoto)
(Infophoto)

E' stato indetto per il prossimo 9 novembre il referendum sull'indipendenza della Catalogna. Il premier della regione autonoma spagnola Artur Mas ha infatti firmato il decreto di convocazione malgrado l'opposizione del capo del governo di Madrid Mariano Rajoy.

"Vogliamo votare, vogliamo decidere e ora abbiamo il quadro adeguato per farlo", ha detto Mas. "La Catalogna vuole parlare, vuole essere ascoltata e vuole votare", ha aggiunto, prima di rivolgersi al resto della popolazione spagnola per assicurare che "i legami di fratellanza che ci uniscono sono intensi e profondi". In questo momento, ha proseguito, "esiste una maggioranza sociale, un consenso politico che riconosce la Catalogna come nazione e unità politica". Di fronte a questa unità ci sono coloro che sono uniti "solo dalla volontà di negare, di non fare e non far fare". "Siamo aperti alla possibilità di trattare ma non possiamo cadere in un immobilismo travestito da presunta legalità che contrasta con altri Stati che parlano e lasciano parlare", ha poi chiarito Mas con un chiaro riferimento alla Scozia.

La firma del decreto di convocazione della consultazione elettorale è avvenuta nel corso di una cerimonia celebrata nella sede del governo regionale, il Palau de la Generalitat di Barcellona. Attorno a Mas erano presenti tutti i membri del suo governo, la presidente del Parlamento regionale, Nuria de Gispert, e i leader di alcuni partiti politici che appoggiano il voto. All'esterno del palazzo si erano riunite centinaia di persone per sostenere la scelta del governo regionale.

Il braccio di ferro con Madrid - Il referendum sull'indipendenza in Catalogna non si svolgerà perché è incostituzionale. Parola della vicepresidente del governo centrale Soraya Saenz de Santamaria. La 'numero due' del governo di Madrid, in assenza di Rajoy in visita ufficiale in Cina, ha annunciato in conferenza stampa di avere già avviato le procedure per il ricorso contro la consultazione. "Siamo profondamente dispiaciuti e consideriamo un errore l'iniziativa del presidente della Generalitat", ha poi ribadito Santamaria.

La consultazione - I partecipanti al voto, se si svolgerà, dovranno rispondere a due quesiti: "Vuole che la Catalogna sia uno Stato?". E in caso di risposta affermativa: "Vuole che questo Stato sia indipendente?". Il movimento a favore dell'indipendenza è cresciuto negli ultimi anni nella regione anche se la percentuale di catalani a favore della secessione ancora varia molto, oscillando tra il 35 e il 55%. Tutte le inchieste mostrano però che la maggioranza dei catalani vuole potersi esprimere sul proprio futuro.

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