Rimanere insieme è meglio, la questione della Catalogna si può risolvere con il dialogo e il rispetto della legge. E' questo il senso del messaggio che il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha rivolto oggi ai catalani, dopo le molte critiche per aver affrontato soltanto dal punto di vista legale le aspirazioni indipendentiste di Barcellona.
"Vorrei rimanere uniti, così come lo vuole la maggioranza del paese. Per quello che ci ha unito e ci unisce, per i rapporti affettivi, familiari e commerciali -ha detto Rajoy- Separati saremo di meno, meno prosperi, meno forti, meno influenti. Insieme abbracciamo la nostra storia e la riconosciamo, vinciamo tutti, ci superiamo. Più persone, più benessere, più forza, più influenza". "Non vogliamo che una parte degli spagnoli se ne vada dall'Europa", ha aggiunto il primo ministro, alludendo al fatto che una Catalogna indipendente dovrebbe rinegoziare il suo ingresso nell'Ue. "La legge e il dialogo sono la via d'uscita" - ha concluso Rajoy - "Credo nel dialogo per raggiungere un punto d'incontro. Pongo solo una condizione. Che il dialogo si apra all'interno della legge".
Le argomentazioni scelte oggi da Rajoy ricordano la campagna britannica Better Together, che ha contribuito alla sconfitta del referendum indipendentista in Scozia. Campagna che nel Regno Unito è stata però condotta assieme da governo e opposizione. Il primo ministro spagnolo è stato criticato per aver finora imboccato soltanto la via legale per bloccare il referendum indetto dal governo autonomo di Barcellona per il 9 novembre. Ed è grazie al suo ricorso che la Corte Suprema ha per ora sospeso la consultazione. Ma ora prova ad aprire anche al dialogo con il governo regionale catalano di Arturo Mas.
